Corsico, 15 luglio 2013 - Città scambiate per spiagge: l’opposizione dice basta. «Bisogna inserire nel regolamento urbano il divieto di andare in bicicletta o prendere il sole a torso nudo o in bikini»: così, il consigliere del Pdl Roberto Mei chiede alla polizia locale un giro di vite e che - sulle strade o nei parchi del sud Milano – venga garantito un certo decoro. Poco importa se il caldo, il sole splendente, il riverbero dell’acqua del vecchio canale e qualche isola verde lungo la quale stendere un asciugamano - e prendere quella tintarella che in questa stagione diventa quasi un must - sono un’attrattiva non indifferente per chi è costretto a restare in città; questo andazzo proprio non piace.

«Lungo l’alzaia si vedono persone fare footing oppure andare in bicicletta con indosso solo il pezzo sopra del costume oppure, in caso di uomini, a torso nudo. Per non parlare di quelli che, in costume si sdraiano a prender il sole o nell’area pubblica tra il vecchio canale e il quartiere Burgo o in altri parchi cittadini – spiega Mei –. Non credo che questo sia il modo di andare vestiti in una realtà come la nostra. In molti comuni, marittimi, gli stessi sindaci hanno spiccato ordinanze per costringere i turisti ad indossare una maglietta lontano dalla spiaggia, a maggior ragione credo che questo comportamento vada incentivato a Corsico. Per questo chiedo che si modifichi il regolamento comunale inserendo un articolo che obblighi, chi non ha abbastanza pudore, a usare il corretto abbigliamento nei luoghi pubblici».

A portare l’argomento al centro di un’interpellanza comunale è il crescente numero di sportivi e amanti della tintarella che in questa estate, complice la crisi, sono rimasti in città accontentandosi di gite fuori porta. «L’alzaia e i parchi sono zone che ben si prestano alla pratica sportiva e a passeggiate salutari – aggiunge il consigliere – ma questo deve essere fatto nel rispetto di tutti».

L’incremento di abiti «succinti» o la moda di togliersi la maglietta mentre si corre o si prende il sole da una panchina pubblica che ha spinto anche la polizia locale ad intervenire. Se fermare le persone che percorrono l’alzaia è più complicato, il primo passo che scatta subito è monitorare i parchi e le aree pubbliche. Non essendo previsto nel regolamento comunale e non essendo oggetto di una legge nazionale, gli agenti potranno invitare le persone a moderarsi nell’abbigliamento. Ma per ora non potranno staccare contravvenzioni se non in casi particolarmente gravi.

francesca.santolini@ilgiorno.net