Buccinasco, 20 luglio 2012 - Sulla favola del matrimonio divorzia la giunta. L’idea proposta dal vicesindaco Rino Pruiti di potersi sposare in ogni luogo pubblico della città ed eventualmente, dopo la celebrazione formale in Comune, ripetere il rito in un luogo più bello e intimo come, ad esempio, il giardino di casa, non è andata giù al primo cittadino che ha sollevato alcune questioni formali e morali. Così, dopo aver messo i puntini sulle «i» riporta tutti con i piedi per terra.

«Nulla da eccepire circa l’idea del mio vicesindaco che nel merito ha formulato un’ipotesi di lavoro a titolo strettamente personale. Ogni proposta va valutata e verificata nel suo percorso di applicabilità ed eventualmente fatta propria dall’Amministrazione con gli atti dovuti. – spiega il primo cittadino Giambattista Maiorano -. Voglio precisare però, purtroppo, che il codice civile e una circolare del 2007 del Ministero degli Interni definiscono e identificano il luogo dove è consentito celebrare il rito del matrimonio civile. Non è possibile quindi immaginare che qualsiasi luogo possa essere deputato meno che mai con il concetto del “porta a porta” dal sapore francamente commerciale che banalizza quello che dovrebbe poter essere uno dei momenti più importanti della vita delle persone».

Insomma, i luoghi che possono fare da cornice a quello che dovrebbe essere un giorno più unico che raro, ad una cerimonia che per scelta o per necessità non può essere celebrata in Chiesa, restano i luoghi canonici buccinaschesi: la casa comunale e la cascina Robbiolo con la possibilità per quest’ultima di utilizzare il sottoportico e la parte destinata a verde in quanto sue pertinenze funzionali.

«Mi dispiace deludere quanti hanno salutato la possibile novità – chiosa il sindaco - ma le regole ancorché non condivise e fintanto che non vengono modificate, vanno rispettate». Ma proprio questi limiti, legali e burocratici, che il sindaco Maiorano ha ricordato saranno per il suo vice i punti di partenza per realizzare quello che sembra il «sogno buccinaschese».

«Appena possibile proporrò al Consiglio comunale una delibera che stabilisca come ogni luogo di proprietà comunale sul territorio possa essere utilizzato per i matrimoni civili – precisa Pruiti –. Per quanto riguarda i matrimoni a casa o nei luoghi privati e non demaniali, come ho già detto, nulla vieta di svolgere le attività formali con gli sposi e i testimoni in Comune e celebrare poi, altrove, il rito condividendolo con amici e parenti. Felici incombenze che mi sono offerto di fare in quanto pubblico ufficiale e che sono permesse dalla legge tanto che in altri comuni vengo già svolte. Ovviamente, come ho già detto, nel caso di Buccinasco, vanno regolamentate attraverso appositi atti». 

Infatti,  soluzioni alternative al classico matrimonio in Comune, hanno già precedenti in altri comuni della provincia e hanno come obiettivo quello di esaudire un’aspettativa, un desiderio della cittadinanza. «In questo momento di crisi – spiega il vicesindaco – dove sempre meno giovani si uniscono in matrimonio, questo mi sembra un bel segnale di positività».

di Francesca Santolini