Settala, 22 aprile 2011 - È stato un diserbante spruzzato su un campo incolto a scatenare il panico nella frazione di Premenugo, dove mercoledì notte una nube nociva ha invaso le case intossicando diciannove persone e causando disagi fortissimi a 400 famiglie. Gli intossicati sono stati soccorsi dal 118 e non hanno riportato gravi conseguenze. Solo una donna incinta è stata ricoverata all’ospedale di Melzo in via precauzionale. Irritazioni agli occhi, difficoltà respiratorie e bruciori alla gola. Sono solo alcuni dei problemi accusati dagli abitanti che vivono a ridosso di viale delle Industrie, a pochi metri da un campo destinato alla coltivazione di riso. A causare l’intossicazione è stato il Fumathane 510, un diserbante chimico di recente fabbricazione classificato come nocivo, utilizzato per disinfestare il terreno da insetti e sementi infestanti prima della coltivazione.

Il diserbante è stato spruzzato sul terreno durante il giorno da un’azienda di Pavia specializzata nel settore, ma qualcosa è andato storto: la sostanza non è penetrata correttamente nel terreno e, rimasta troppo a lungo in superficie, ha rilasciato nell’aria una nube tossica. Secondo i carabinieri della compagnia di San Donato e gli agenti della polizia locale di Settala, a causare il problema sarebbe stata una manovra errata da parte dell’operatore che ha eseguito il lavoro. I primi accertamenti, infatti, sembrano ricondurre il problema alla procedura di utilizzo del diserbante che, dopo essere stato spruzzato su quei 1.600 mq di terreno, non sarebbe stato interrato correttamente attraverso l’erpice, una macchina agricola frangizolle che serve a fare penetrare correttamente la sostanza nel suolo. Per ora non risulterebbe nessun indagato ma nelle prossime ore la situazione potrebbe cambiare. Gli inquirenti stanno infatti valutando se gli operai dell’azienda pavese — che hanno agito per conto di un agricoltore di Locate Triulzi, gestore del fondo — fossero tutti muniti del patentino provinciale necessario per utilizzare questo tipo di sostanze.

"È stata una notte infernale — racconta il sindaco di Settala, Enrico Sozzi — la gente era spaventata perché nessuno sapeva cosa fosse accaduto. Gli occhi continuavano a lacrimare e la gola bruciava terribilmente. Abbiamo addirittura dovuto spostare l’unità di crisi, perché nella zona a nord di Premenugo l’aria era davvero irrespirabile". Centinaia di telefonate sono arrivate al 118 e ai vigili del fuoco a partire dalle 22; immediatamente le forze dell’ordine hanno decretato lo stato di emergenza. Sono arrivati sul posto i vigili del fuoco, cinque ambulanze, venti volontari della protezione civile e un mezzo per le emergenze chimiche e batteriologiche.

"Molti cittadini temevano che il problema fosse legato a sostanze chimiche fuoriuscite da un impianto — spiega l’assessore alla sicurezza, Giuseppe Grillo — ma era impossibile perché le nostre quattro aziende chimiche si trovano tutte a Caleppio, lontano dal punto in cui si è verificato il danno. La nube ha invaso solo la zona vecchia di Premenugo, abbiamo chiuso le strade e messo in sicurezza il quartiere». Poche ore dopo, la polizia locale e i carabinieri sono risaliti al proprietario del fondo. «Il diserbante dovrebbe penetrare ad una profondità di 17 centimetri — continua Sozzi — ma per fare in fretta pare che le zolle non siano state mosse per fare scendere la sostanza. Verso le due di notte, l’agricoltore è arrivato qui con il trattore e ha iniziato a muovere il terreno. A quel punto la nube si è diradata". Ieri mattina la situazione era rientrata nella norma.