San Donato, 2 marzo 2011 - Ancora un infortunio mortale sul lavoro. Il crollo di un muro pericolante è stato fatale a un operaio italiano di 43 anni, Tommaso Fera, scomparso ieri mattina in un cantiere edile di San Donato Milanese. L’uomo, di origini calabresi, abitava a Milano. Lascia la moglie e due figli adolescenti, di 13 e 15 anni. L’incidente è avvenuto alle 8.30 nell’ex area De Gasperi Ovest, una zona incuneata tra le vie Pisticci e Fabiani, a poca distanza dagli uffici dell’Eni e dal terminal della metropolitana (linea gialla). Il sito, un tempo di proprietà della Società degli Idrocarburi, è ora passato al fondo d’investimento immobiliare Sallustio, che intende trasformarlo in un nuovo quartiere residenziale. Le operazioni di bonifica del terreno e di abbattimento dei vecchi laboratori industriali, iniziate un anno fa, sono affidate alla General Smontaggi Spa, il colosso delle demolizioni.

L'operaio morto ieri mattina lavorava per la “Danilo Sant’Ambrogio”, una ditta milanese che opera nel cantiere di San Donato con un contratto di subappalto.La dinamica dell’incidente è ancora in fase di accertamento. Dalle prime verifiche eseguite sul posto, pare che la vittima fosse impegnata nella rimozione di alcune vecchie valvole metalliche dal terreno.L’uomo si trovava a bordo di una ruspa, intento ad accumulare il materiale di scarto all’interno della benna. Dopo alcuni minuti, forse per velocizzare l’operazione, Tommaso Fera è sceso dall’abitacolo e ha iniziato a spostare a mano le valvole, per trasferirle nella pala.

Chino sul mezzo, non si è accorto che il muro alle sue spalle, già pericolante, era sul punto di crollare. In una frazione di secondo, il 43enne è stato investito da una montagna di detriti e calcinacci. Travolto, è stato sbalzato verso la ruspa e sbattuto contro le pesanti valvole metalliche che pochi attimi prima stava maneggiando. L’impatto è stato dei più violenti. Dopo aver assistito attoniti alla scena, i colleghi della vittima hanno subito dato l’allarme. Ma i gravi traumi al collo e alla testa, riportati durante la caduta, sono stati fatali all’operaio.
 

I soccorritori del 118, arrivati sul posto con l’elicottero, hanno cercato per 30 minuti di rianimare l’uomo ormai incosciente, eppure ogni sforzo si è rivelato inutile. Dopo gli accertamenti di prassi, la salma dell’operaio è stata affidata ai necrofori e trasportata all’istituto di medicina legale di piazzale Gorini, a Milano. Ora si aspettano le disposizioni della Magistratura per dare il via libera all’autopsia, quindi ai funerali. 

Sul luogo dell’incidente sono intervenuti i carabinieri della compagnia di San Donato, la polizia locale, i vigili del fuoco e i tecnici dell’Asl. Nell’immediato, non sono stati disposti sequestri di area, ma nuovi approfondimenti sono in corso in queste ore per cercare di chiarire nel dettaglio le cause e la dinamica dell’accaduto. Al vaglio degli inquirenti e dell’Asl saranno le procedure adottate dall’azienda per eseguire i lavori nella zona e il rispetto delle norme di sicurezza.