Melegnano, 27 genneio 2011 - "Dall'outlet di Locate Triulzi al monomarca di Melegnano, ormai siamo accerchiati. I Comuni ci aiutino a sopravvivere all’assalto". Non è soltanto il grido di dolore per i piccoli negozi destinati a soccombere sotto i colpi della grande distribuzione. La preoccupazione degli esercenti di Melegnano riguarda la sicurezza e la vivibilità del territorio perché, come afferma presidente di Confcommercio Carlo Sangalli "ogni vetrina che chiude è una luce che si spegne". "Siamo preoccupati per il nuovo outlet di Locate Triulzi, un maxi centro commerciale da 60mila metri quadrati che sorgerà a soli cinque minuti di auto dalla nostra città - spiega Ivana Vertola, titolare della Bottega di Keope a Melegnano un colosso che avrà ricadute negative sui negozi di tutto il circondario".

La struttura, che ha già ottenuto i primi "placet" alla costruzione, vedrà la luce in due diverse fasi sul terreno dismesso della ex Saiwa. Oltre al tradizionale abbigliamento, ospiterà un’area alimentare dedicata al biologico e ai prodotti tipici. "L’outlet rischia di avere un pericoloso effetto domino su tutto il Sud Milano, da Melegnano a Opera fino a Binasco - conferma Aniello Santaniello, ex presidente dell’Unione commercianti di zona -. Abbigliamento, calzature e alimentari saranno i settori più colpiti. All’invasione della grande distribuzione bisogna rispondere con la creazione di distretti commerciali. Aree geografiche dedicate dove tutto, dalla viabilità ai servizi, è pensato per valorizzare i piccoli punti vendita".

Non solo Locate. Una media struttura, monomarca, sarebbe in arrivo a Melegnano, nella zona industriale a ovest del centro storico. "Vogliamo conoscere con esattezza la tipologia e le dimensioni del nuovo punto vendita: il Comune non ha ancora dato informazioni precise in merito - dichiara Giovanni Ghianda, vicepresidente dell’Unione commercianti e titolare di una storica macelleria a Melegnano -. Siamo perplessi anche per le conseguenze viabilistiche della nuova struttura: la zona industriale è già abbastanza congestionata. Ai Comuni - aggiunge Ghianda - chiediamo un contributo economico per i commercianti in difficoltà, che faticano a pagare l’affitto. Il terzo settore è la linfa vitale dell’economia locale, non possiamo permettere che si spegna sotto i colpi della crisi e della concorrenza".

Sulla stessa lunghezza d’onda Carlo Sierra, segretario dell’Unione commercianti del Sud Milano: "Le attività di vicinato svolgono anche una funzione sociale, garantiscono la sicurezza e la fruibilità degli spazi pubblici. Per questo ci opporremo con ogni mezzo all’apertura indiscriminata di nuovi colossi delle vendite". Un concetto ripreso da altri esercenti. "Dove i negozi chiudono, le città diventano più sporche e meno vivibili: che tristezza passeggiare per via Castellini, dove molte vetrine hanno ormai abbassato la saracinesca - rilancia infatti Roberto Silvestri, titolare della Mondadori di Melegnano -. La ricetta per rivitalizzare il commercio? Sperimentare le isole pedonali".