Vizzolo e Colturano, un futuro da Comune unico?

Oggi inizia la campagna elettorale, il 30 settembre tutti alle urne per votare sulla fusione dei due Comuni

I cittadini di Vizzolo e Colturano andranno alle urne sulla fusione

I cittadini di Vizzolo e Colturano andranno alle urne sulla fusione

Colturano (MIlano), 15 agosto 2018 - Vizzolo Predabissi e Colturano, promessi sposi: al via la campagna referendaria per la fusione dei due Comuni. Dopo avere incassato il parere positivo da Regione Lombardia, partono oggi i 45 giorni di legge per arrivare al voto il prossimo 30 settembre, quando i cittadini – sono 6.086 i residenti totali – saranno chiamati alle urne per scegliere se aggregare o meno i due municipi in un unico Ente. “Vico sull’Addetta” o “Vizzolo Colturano”: questi i due nomi fra cui i 2.900 aventi diritto al voto saranno chiamati a scegliere nel caso della vittoria dei Sì. Non è previsto un quorum e, per procedere alla fusione, sarà necessario ottenere la maggioranza dei consensi in entrambi i Comuni.

Il lungo processo di unificazione è partito nel 2015, con la costituzione dell’Unione dei Comuni Parco dell’Addetta a cui, inizialmente, aveva aderito anche Colturano, per poi decidere di staccarsi dal sodalizio. «È un progetto a cui credo molto – dichiara la sindaca di Colturano, Marilena Dosi – perché è una grande opportunità per il futuro. Purtroppo, in questi mesi non è stata data un’informazione corretta ai cittadini. Ad esempio, è stato affermato che Dresano è un Comune con una situazione debitoria quando in realtà stiamo pagando mutui stipulati nel passato, ma i nostri bilanci sono in ordine». Sul piatto, nel caso di fusione, sono previsti incentivi statali pari a 770mila euro all’anno – pari al 40% dei trasferimenti attribuiti ai due Comuni nel 2010 – per un totale di 10 anni. Un tesoretto di oltre 7 milioni di euro da cui partire per disegnare il restyling del nuovo Comune. «Nel caso di vittoria del Sì – spiega Marilena Dosi – nel 2019 si andrà al voto per eleggere il primo sindaco della nuova realtà, sarà compito dei futuri amministratori decidere come investire gli incentivi statali. Fra i vari provvedimenti, io punterei subito sulla riduzione dell’Irpef allo 0,5%. Credo anche sia importantissimo creare una maggiore aggregazione. Nel 2017, abbiamo inaugurato la pista ciclabile che unisce i nostri due Comuni, il passaggio successivo potrebbe essere l’introduzione di una navetta».

D’accordo anche Vizzolo. «Negli uffici comunali – spiega il sindaco di Vizzolo, Mario Mazza – il grosso del lavoro è già stato realizzato negli anni passati grazie all’Unione, che ha portato a razionalizzare le posizioni organizzative e ottimizzare gli investimenti. L’eventuale fusione comporterà la ridefinizione dell’intera macchina amministrativa, con la creazione di sportelli decentrati e il potenziamento dei servizi informatici». Se le due amministrazioni comunali stanno marciando coese verso l’unione, a scompaginare i giochi potrebbe essere il neo costituito «Comitato per il No» che, nei prossimi 45 giorni, promette di dare battaglia, rivendicando le proprie ragioni.