Tempesta politica a Vizzolo, raffica di dimissioni in maggioranza

Il Comune è a un passo dal commissariamento

Alta tensione in maggiornaza

Alta tensione in maggiornaza

Vizzolo Predabissi (Milano), 30 novembre 2018 - Tempesta politica a Vizzolo, il Comune è a un passo dal commissariamento. Due mesi dopo il referendum (bocciato) sulla fusione con Colturano, è sempre più critica la situazione amministrativa del piccolo centro del Sud Milano. Nell’ultimo consiglio comunale due assessori e due consiglieri, esponenti della maggioranza di centrosinistra che sostiene il sindaco Mario Mazza, hanno annunciato le loro dimissioni. Irrevocabili. Una decisione giunta al culmine di una serie di contrasti non col primo cittadino, ma con alcune figure “dissidenti” della maggioranza stessa, a loro volta consiglieri e assessori, coi quali da qualche tempo si è creata una frattura. La prima a dichiarare la propria rinuncia è stata Luisa Salvatori, vicesindaco, che già il mese scorso era stata oggetto di una mozione di sfiducia (poi rigettata dal sindaco) approvata anche coi voti di alcuni esponenti della maggioranza. In riferimento ai frondisti, Salvatori si chiede "che senso avrebbe continuare il cammino con questi compagni di viaggio? Non ritengo possibile lavorare con persone, con le quali non ho obiettivi, né modalità comuni".

Il vicesindaco aggiunge che forse il fatto di essere "donna e ambientalista" ha dato fastidio a qualcuno in un’Amministrazione dove c’è anche "un sottofondo di misoginia". "Abbiamo messo molto impegno per fare squadra, ma in questi anni ci siamo invece scontrati al nostro interno con una visione vecchia e stantia, e, al posto di una coalizione che ha come unico obiettivo il bene comune, ha avuto la meglio il personalismo".

Così hanno dichiarato in maniera congiunta gli altri tre dimissionari, l’assessore Francesca Lembi insieme ai consiglieri Antonella Molinari e Claudio Musumeci. "Siamo stati affiancati da chi aveva altri obiettivi, che spaziavano dalla promozione della propria immagine alle ambizioni politiche personali - hanno proseguito -. La parola collaborazione è stata presto sostituita dalla parola rivalità". Oggi "non ci sono più le condizioni per andare avanti". Nonostante le avvenute rinunce, dal punto di vista legale i numeri per convocare il consiglio comunale ci sono ancora. Dunque, la palla passa al sindaco. Sarà lui a decidere se dimettersi a sua volta, sciogliere il parlamentino locale, oppure proseguire il mandato con coloro che subentreranno ai fuoriusciti. Mario Mazza si è riservato di decidere; intanto, ha ringraziato i consiglieri "per non aver fatto mancare il numero legale" durante l’ultima assise e ha rigettato le accuse, arrivate dai banchi dell’opposizione, di un’amministrazione ingessata e anti-democratica. Dunque, la partita rimane aperta e il prossimo consiglio comunale potrebbe essere decisivo per il futuro politico di Vizzolo. In caso di un epilogo anticipato dell’amministrazione Mazza (la cui scadenza naturale è fissata al 2020), scatterebbe il commissariamento del Comune.