Tari, a Melegnano Confcommercio ricorre al Tar

Il municipio sarà chiamato in Tribunale per gli arretrati astronomici sulla tassa rifiuti richiesti ai negozianti

La manifestazione dello scorso autunno contro gli arretrati chiesti dal Comune

La manifestazione dello scorso autunno contro gli arretrati chiesti dal Comune

Melegnano (Milano), 22 febbraio 2020 - La tassa rifiuti e quegli arretrati astronomici richiesti ai negozianti: Confcommercio trascina il Comune in tribunale. L‘associazione di categoria, attraverso la sezione di Milano, Lodi, Monza e Brianza, ha presentato un ricorso al Tar per chiedere l‘annullamento dei provvedimenti, coi quali l‘ente locale ha reso esecutivi gli avvisi di accertamento della Tari per il periodo 2014-2017, disponendone la riscossione coatta. "Non sono state mantenute le promesse che l‘amministrazione ci ha fatto dopo la grande mobilitazione di piazza di maggio 2019 – fanno sapere dal sodalizio – e, ancor peggio, rimane immutato il grave problema dell‘interpretazione del regolamento comunale sulla Tari: all‘amministrazione non è ancora chiaro se si debba applicare la tariffa unica, o la tariffa differenziata".

Ad oggi il criterio usato per determinare gli importi del tributo a carico delle utenze non domestiche è quello del coefficiente unico, "che ha portato agli aumenti stellari, con importi di migliaia di euro e punte fino ad oltre 180mila euro - ricordano da Confcommercio -. La tariffa unica equivale a far pagare lo stesso importo, ad esempio a un ristoratore, sia per la sala ristorazione che per il deposito. E‘ iniquo perché è differente la capacità di produzione dei rifiuti". Da tempo gli esercenti chiedono l‘applicazione, dove possibile, della tariffa differenziata, che comporterebbe, in più di un caso, un alleggerimento dei bollettini.

«Il consiglio comunale di Melegnano - incalza l‘associazione di categoria - non ha ancora affrontato l’emergenza Tari, nonostante il parere a favore della differenziata espresso dal docente dell’Università Bicocca di Milano, professor Nicola Sartori". Secondo i rappresentanti delle attività produttive, la questione va considerata una priorita‘ e discussa il prima possibile: "Gli imprenditori sono molto provati: mancano certezze e le tariffe sono alle stelle. Alcuni commercianti, se questi importi saranno confermati, hanno già detto che chiuderanno. Non si può morire per eccesso di tasse, o pasticci interpretativi".

Il ricorso al Tar da parte dell‘associazione di categoria, che arriva dopo due diffide già inoltrate all‘ente locale, va a sommarsi ad una serie di ricorsi contro i maxi bollettini presentati da singoli negozianti alla Commissione Tributaria Provinciale. Il sindaco Rodolfo Bertoli ribadisce che il regolamento locale della Tari "è una materia da trattare in consiglio comunale". Il primo cittadino, che in piu‘ occasioni si e‘ detto possibilista rispetto a un‘interpretazione del regolamento nel segno dei coefficienti differenziati, ritiene che "il ricorso al Tar e il pronunciamento dei giudici possano essere un ulteriore elemento di chiarezza in questa vicenda".

In città il caso Tari è esploso tra dicembre 2018 e febbraio 2019, con l‘emissione dei primi bollettini. Gli avvisi di accertamento sono stati predisposti dal Comune in accordo con una società incaricata, Andreani, per sanare presunte irregolarità nel pagamento pregresso della tassa. Gli importi sono stati calcolati anche in base ad una riparametrazione delle superfici, sulle quali applicare il tributo.

La vicenda è sfociata in vibranti polemiche, che non hanno mancato d‘infiammare nemmeno il consiglio comunale e il dibattito politico. Contro una media nazionale di 29 euro al metro quadrato, a Melegnano per la tassa rifiuti i ristoranti, le pizzerie e i pub pagano 33 euro al metro quadrato. I più tartassati sono gli orto-frutta e i fioristi, che si vedono chiedere 41, 4 euro al metro quadrato.