Perseguita ragazzina per 4 anni, arrestato 58enne a Settala

L’uomo di 58 anni la seguiva e importunava attraverso i social. Era già stato condannato per stalking ed era tornato a tormentarla

Ora l'uomo rischia pesanti conseguenze penali

Ora l'uomo rischia pesanti conseguenze penali

Settala (Milano), 5 dicembre 2019 - Quattro anni di appostamenti, messaggi a raffica sui social, bigliettini sul parabrezza dell’auto. È la storia di un incubo quella vissuta da una 19enne della zona, vittima delle pesanti attenzioni di un uomo di 58 anni, arrestato dai carabinieri per stalking. E ieri, dopo l’ennesimo episodio che ha trasformato la vita della studentessa in un inferno, il settalese P.G. è stato nuovamente fermato in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare. Tutto è iniziato nel 2015, un giorno in cui il 58enne ha incrociato la sua vittima per strada a Settala. Prima i messaggi sui social, subito seguiti da appostamenti e richieste ossessive di appuntamenti. Una lunga sequenza di atteggiamenti persecutori, scanditi da denunce da parte della ragazza, che ai tempi era ancora minorenne, che nel 2016 lo avevano portato fino all’arresto. Ma, dopo tre anni trascorsi tra la comunità terapeutica e carcere, è tornato libero nel maggio 2019. Un’ossessione pericolosa quella dell’uomo, che nemmeno l’arresto è riuscito a fermarlo.

Anche dalla cella del carcere ha infatti continuato a perseguitare la ragazzina, inviandole lettere scritte a mano. E, una volta fuori dalla prigione, ha ricominciato l’assedio sui social. Ogni volta che la vittima lo bloccava, lui creava nuovi profili «fake», usando nomi di personaggi dei cartoni animati. Dopo aver scontato il debito con la giustizia, l’uomo è rientrato a Settala e ha ricominciato a perseguitare la sua vittima. Due mesi fa, nel mese di ottobre, la ragazza ha scoperto suoi bigliettini sul parabrezza dell’auto che aveva parcheggiato davanti alla chiesa. Ma l’episodio che l’ha turbata maggiormente è avvenuto a novembre. La 19enne era andata a Caravaggio, nella bergamasca, per assistere a una partita di basket. Entrata in palestra, si è seduta sugli spalti per tifare la sua squadra preferita quando, di punto in bianco, ha sentito una mano che le toccava la spalla. Si è girata di scatto e ha visto il suo stalker che sorrideva. Paralizzata dalla paura, ha chiamato il padre che è passato a prenderla.

Non è l’unico caso di stalking del Sud Milano, troppi gli episodi denunciati da donne e ragazze perseguitate da uomini violenti. Episodi di persecuzione e violenza psicologica scanditai da molestie, minacce e forme di controllo. Sono segnali di allarme di un fenomeno che, quasi sempre, porta ad aggressioni fisiche delle donne che, nel 10% dei casi, finiscono con femminicidio. Due donne di dieci subiscono una situazione di stalking, un fenomeno che appare preoccupante. Lo dicono i dati dell’Osservatorio nazionale sullo stalking. Nell’80% dei casi, la vittima conosce l’autore della persecuzione che, mediamente, ha una durata di un anno e mezzo. Uno stalker su due è il compagno o un ex partner, a volte un vicino i casa (25%) o addirittura un familiare (5%).