Sud Est Milano, iI pianto degli agricoltori: "Così ci state rovinando"

Accorato appello a Città Metropolitana e Segrate

I coltivatori alle prese con la siccità

I coltivatori alle prese con la siccità

Mediglia (Milano), 17 giugno 2017 - Occorre un intervento immediato,  ogni ora di ritardo causa danni irreparabili. Lo dichiarano gli imprenditori agricoli del territorio, stremati da una siccità che pare non dover finire ma, soprattutto, dalla cattiva gestione delle acque irrigue che ha messo a rischio 800 ettari di terreno coltivato del valore di svariati milioni di euro. Gli agricoltori si sono riuniti per valutare l’evolversi della situazione dopo essere rimasti completamente a secco, come raccontato dal Giorno anche ieri. Giorgio Scotti, presidente del Consorzio Produttori Orticoli Milano e Lodi, guarda sconsolato i campi in sofferenza: «Questa mattina – racconta - il misuratore dell’altezza idrometrica del canale adduttore A, a Vimodrone, segnava 20 centimetri al posto dei 70 previsti.

Città Metropolitana ha chiuso il flusso dell’acqua senza neanche avvisarci. Abbiamo dei turni precisi per l’irrigazione dei campi che, se non vengono rispettati, rovinano tutto il lavoro». Un lavoro frutto di amore e fatica che rischia di andare in fumo per una storia che ha del surreale. «Le acque che dalla Martesana alimentano l’Idroscalo – spiega Mario Vigo, a capo con il fratello Alberto dell’azienda agricola Folli – arrivano ai nostri campi attraverso due canali. A causa delle notevoli difficoltà di Città Metropolitana nel disporre delle risorse occorrenti per la manutenzione, la portata d’acqua diminuisce creando gravi problemi all’agricoltura. A Segrate inoltre sono state posizionate delle griglie di sicurezza che, se non pulite costantemente, si intasano con il rischio di esondazioni e la conseguente limitazione dell’afflusso di acqua. Abbiamo scritto nuovamente sia al sindaco di Segrate Paolo Micheli che al sindaco di Città Metropolitana Giuseppe Sala per chiedere che vengano prese misure urgenti per scongiurare ulteriori conseguenze. Ci riserviamo, comunque, di addire a vie legali per la quantificazione dei danni che i nostri raccolti stanno subendo». «Già lo scorso dicembre – rincara Umberto Lovati, presidente del Consorzio Irriguo Cavo Borromeo – avevamo scritto al sindaco Sala proponendogli di occuparci noi agricoltori, a nostre spese, della manutenzione del canale. Incredibilmente, non abbiamo mai ottenuto una risposta».

Con la mancanza cronica di fondi, la gestione dell’Idroscalo è sempre più critica, soprattutto per quanto concerne l’utilizzo delle acque irrigue. «A Sala abbiamo sottolineato – precisa Vigo – che oltre alla gestione sportiva e ricreativa dell’invaso esiste quella dei canali adduttori, infrastrutture indispensabili al sistema agricolo della zona». Una boccata d’ossigeno è venuta dal Consorzio Villoresi, gestore delle acque del canale che alimenta la Martesana: fino a lunedì è stato ottenuto di ripristinare il livello dell’acqua nell’adduttore A. Vista la situazione di assoluta emergenza, inoltre, verranno interrotti i lavori di pulitura dalle alghe in modo da evitare ulteriori intasamenti. «È stato messo un cerotto», affermano preoccupati gli agricoltori: se Città Metropolitana non accetterà la proposta del Consorzio di procedere direttamente alla manutenzione dei canali, lunedì torneranno a fare la conta dei danni.