Assalto al portavalori, gli automobilisti: "Servono più telecamere e controlli"

Chi frequenta l’area di sosta di San Zenone denuncia poca sicurezza

Incubo in autostrada

Incubo in autostrada

San Zenone (Milano), 30 gennaio 2020 - "Assalti ai portavalori sono crimini gravi, se accadono è anche con la nostra complicità: ogni cittadino dovrebbe fare la sua parte per tenere vigile la guardia. Servono telecamere, controlli e attenzione". È il commento a freddo degli automobilisti di passaggio all’area di sosta San Zenone Ovest, la stessa dove l’altra sera il conducente del portavalori ha dirottato il blindato per sfuggire all’assalto del commando armato. "Il problema della sicurezza è sentito ovunque - dice Franco Pedrazzini -. Se delinquenti di quel calibro commettono crimini è il segno che serve tanta attenzione in più da parte di tutti. Non ci si può girare dall’altra parte quando si vedono segnali strani, ogni persona deve prendersi la sua parte di responsabilità". È un problema generale. "Ci sono telecamere ovunque ormai - continua -, però quando poi succedono certe cose si scopre sempre che le immagini non ci sono. È assurdo, basterebbe poco per estrarre qualche elemento utile alla cattura. La stessa cosa accade con le bande di quelli che io chiamo i chirurghi della carrozzeria: estraggono pezzi di auto come se niente fosse, ma nessuno riesce mai a trovarli. Non è colpa delle forze dell’ordine, che fanno bene il loro lavoro, è un problema sicuramente più complesso".

Chi viaggia spesso per lavoro non è tranquillo. "Certe cose non dovrebbero accadere - commentano Skeuder Prasi e Katrì Quepa, due artigiani -, noi viaggiamo molto per lavoro e abbiamo bisogno di sentirci sicuri. Un fatto così grave non ci è mai capitato, ma fa riflettere". Per l’assalto in autostrada il commando ha studiato a fondo sia la tratta che la viabilità ordinaria tra San Zenone e Lodi. Questo fino a individuare, per un’eventuale fuga e per un depistaggio, la strada che da San Zenone Porta a Lodi Vecchio. Se all’ingresso della Teem, lungo l’autostrada del Sole, in direzione sud, sono state incendiate sette auto e un tir, nel tentativo di fermare staffetta, furgone portavalori e scorta, pochi chilometri più avanti, in direzione Milano, all’altezza di Lodi Vecchio, sono state divorate dalle fiamme altre auto.

Si voleva evidentemente impedire l’arrivo in massa delle forze dell’ordine dall’autostrada. Poi c’è stato anche un depistaggio lungo la tratta secondaria che da San Zenone Porta a Lodi Vecchio. In quel punto, al confine tra i due paesi, si riesce ad accedere alla A1 dall’esterno. C’è infatti un cancello per la manutenzione autostradale sulla strada provinciale 204 per Santa Maria in Prato. Lì fuori sono state incendiate altre otto vetture che hanno creato una terza pericolosa barriera di fuoco. Alcuni residenti commentano: "Anni fa il passaggio era frequentatissimo da chi andava di notte in autogrill a fare uno spuntino dopo aver giocato a carte, un punto di incontro per chi non amava dormire. Ora l’area di sosta è stata riqualificata con un recente restyling. È un passaggio utile per i dipendenti in servizio all’autogrill che così non sono costretti a entrare in A1 per raggiungere il posto di lavoro".

In questa zona, che si presume sia stata utilizzata dai fuggiaschi l’altra notte per allontanarsi, ci sono diversi modi per nascondersi. La Provinciale 204 è parallela al fiume Lambro e intorno ci sono diverse cascine e si raggiungono facilmente Cerro al Lambro e Mairano.