San Giuliano, topi nella cucina della mensa: adesso basta

L’appello dei lavoratori: "Serve un nuovo centro cottura"

Tiene banco la polemica sui topi al centro cottura

Tiene banco la polemica sui topi al centro cottura

San Giuliano (Milano), 23 settembre 2019 - "Bisogna riqualificare i centri cottura di San Giuliano, o costruirne uno nuovo, più moderno e attrezzato". È l’appello che arriva dai sindacati dopo la situazione che si è venuta a creare in città, dove il centro cottura di via Fermi è temporaneamente chiuso per la presenza di topi e i 2mila 200 pasti per i ragazzi delle scuole vengono confezionati nell’unica cucina rimasta disponibile, quella di via Cavalcanti. È qui, secondo quanto riferito da Filcams Cigl, che le cuoche sono presenti a turno, per motivi di spazio, mentre per gli alunni è stato approntato un menu semplificato, in linea con l’emergenza che si è venuta a creare. Questa situazione transitoria durerà fino alla metà di ottobre: per quella data dovrebbero concludersi i lavori di bonifica, oggi in corso in via Fermi. Non è la prima volta che le cucine delle mense scolastiche di San Giuliano finiscono sotto i riflettori.

Otto anni fa cuoche e aiuto-cuoche avevano protestato per cercare di ottenere una riqualificazione delle strutture, a partire da macchinari e attrezzature. Con manifestazioni anche piuttosto vistose, a suon di mestoli e padelle, era stato chiesto al Comune un rilancio complessivo dei due centri, in linea con le esigenze di una popolazione scolastica in crescita. "Da allora sono stati rinnovati alcuni macchinari, ma è poca cosa, rispetto a quanto richiesto – fanno sapere dalla Filcams Cgil, che rappresenta la quasi totalità del personale addetto alle cucine di San Giuliano -. Manca un intervento sostanziale sui due centri".

L’alternativa è la realizzazione di un impianto nuovo, più moderno, spazioso e attrezzato. Un intervento che potrebbe forse essere inserito nelle future gare d’appalto per la gestione delle mense scolastiche: il Comune potrebbe prevedere, a fronte di un affidamento di media durata, la costruzione del nuovo centro, oppure il restyling delle strutture esistenti, a carico del conduttore, o con un contributo da parte di quest’ultimo. «Intanto – concludono dal sindacato - contiamo che lo stop forzato di via Fermi non si potragga oltre la metà di ottobre, per non penalizzare eccessivamente, dal punto di vista economico, il personale oggi costretto a lavorare a turno».