San Giuliano, il sarcofago ritrovato: patrimonio in mostra

Il Comune dice sì al progetto di restyling dell’antica copertura. Poi sarà possibile ammirare il reperto nel cortile della biblioteca di piazza Vittoria

Il recupero del coperchio di sarcofago

Il recupero del coperchio di sarcofago

San Giuliano (Milano), 6 luglio 2020 - Dalle campagne di Sesto Ulteriano spunta il coperchio di un antico sarcofago del terzo secolo dopo Cristo. Dopo anni dal rinvenimento del manufatto, avvistato per la prima volta nel 2012 e dissotterrato nel 2017, ora il Comune di San Giuliano ha approvato un progetto che prevede la pulizia del reperto, nonché la sua collocazione nel cortile della biblioteca di piazza Vittoria, per rendere questo curioso ritrovamento patrimonio della collettività. L’inusuale scoperta si deve a Maurizio Bramini, attivista dell’associazione Italia Nostra. È stato lui a notare una strana pietra lungo una piccola strada di Sesto Ulteriano. Il suo sguardo attento lo ha portato a intuire che quello non era un sasso come tanti. Ma sono passati anni, scanditi anche da verifiche della Soprintendenza, prima che il manufatto venisse estratto dal terreno con una delicata operazione che ha coinvolto la Protezione Civile.

Proprio in un deposito della Protezione Civile il reperto è stato conservato dal 2017 a oggi, finché adesso una delibera della giunta non ha fatto segnare una svolta nel percorso di valorizzazione di questo pezzo, al momento unico per il territorio. Il sarcofago, già in buono stato di conservazione, verrà sottoposto a un intervento di manutenzione con pulizia e trattamenti anti-muffe. Quello che è stato restituito dai campi di San Giuliano è, secondo gli esperti, la parte superiore di una sepoltura di epoca tardo romana. Non si sa cosa possa essere stato del resto di quella tomba; di certo il ritrovamento apre un possibile universo di suggestioni, lasciando forse presagire l’esistenza, in zona, di un’antica necropoli.

"Probabilmente il manufatto è stato spostato dal suo luogo originario ed è stato usato per scopi agricoli: questo spiega la posizione nella quale è stato trovato e la scheggiatura su un’estremità – dice Cristiana Amoruso, presidente di Italia Nostra Sud Milano -. Il materiale, granito ghiandone, non si trova nel Milanese, ma proviene dalle zona alpina e prealpina. Questo fa pensare che si tratti della tomba di un nobile. Di certo è un pezzo eccezionale, la riconferma che San Giuliano è un contesto interessante da un punto di vista archeologico". "Ai lavori di pulizia e manutenzione si è arrivati con un iter lungo e faticoso – prosegue -. La collocazione in biblioteca è un buon compromesso, anche se come Italia Nostra avremmo preferito posizionare il sarcofago a Sesto Ulteriano". E se il sarcofago è sulla via del rilancio, aspetta ancora di trovare una collocazione idonea l’ara di Monticello, rinvenuta nell’omonima cascina di San Donato ai tempi dell’amministrazione Dompé.

Si tratta di un altare pagano del terzo secolo che, dopo il ritrovamento, è stato portato nei magazzini della Soprintendenza. La scoperta è sempre opera di Italia Nostra, in questo caso di Mauro Manfrinato. Nei libri di storia locale il manufatto era stato catalogato come una “base di colonna”, in realtà si tratta di un altare, con tanto di epigrafe che andrebbe pulita e decifrata. L’ennesima riprova che "il territorio del Sud-Est Milanese è ricco di sorprese – conclude Amoruso -. Un territorio da amare e valorizzare, che andrebbe studiato e indagato in tutte le sue potenzialità".