San Giuliano, mensa agevolata solo col rogito

Dopo Lodi anche San Giuliano adotta la “linea dura” con gli stranieri

Finora ai non italiani era sufficiente l’autocertificazione per ottenere le agevolazioni

Finora ai non italiani era sufficiente l’autocertificazione per ottenere le agevolazioni

San Giuliano Milanese (Milano), 5 ottobre 2018 - Stranieri e servizi scolastici, chi vuole usufruire delle agevolazioni economiche deve presentare la propria situazione immobiliare, relativa anche ai Paesi d’origine. «È una prescrizione di legge, bisogna attenersi», precisa il vicesindaco Mario Grioni. «La disposizione è stata introdotta a livello di distretto sociale – aggiunge il sindaco Marco Segala – ed è una questione di equità nei confronti dei cittadini italiani ed europei». Perciò, se qualcuno possiede proprietà nella terra di provenienza, lo deve dichiarare attraverso un’apposita documentazione.

A Lodi questa stessa prassi – che è stata interpretata in maniera anche più stringente dall’esecutivo del sindaco leghista Sara Casanova ha suscitato un vespaio di polemiche, oltre a manifestazioni e iniziative di piazza. Gli extra Ue si dichiarano penalizzati poiché i documenti richiesti sono di non facile reperibilità. L’argomento è di stretta attualità e alimenta il dibattito. Intanto, a San Giuliano il tema delle mense scolastiche tiene banco anche per il tasso di morosità che il servizio fa registrare nella corresponsione delle rette. Su circa 2.500 utenti complessivi, almeno il 10% paga le quote in ritardo, o non le paga affatto. Morosità e insolvenze possono raggiungere anche punte del 15%, secondo i dati resi noti dal Comune. Il problema è di difficile risoluzione, tanto più che le iniziative per la lotta all’evasione, su questo fronte, non sempre sortiscono i risultati sperati. Gli ammanchi vanno ad appesantire un bilancio pubblico, il cui equilibrio è già precario. «Dover sopportare degli scoperti in questo settore significa andare a erodere risorse economiche su altri fronti», fanno sapere dall’ente locale. «Una distinzione è doverosa, quella fra chi non paga e chi non può pagare – sottolinea Grioni, che è anche assessore al bilancio –. Nel secondo caso, è sufficiente rivolgersi ai servizi sociali che, effettuate le opportune verifiche, avvieranno l’iter per consentire alla famiglia di accedere al servizio gratuitamente. Tutti gli altri devono corrispondere il dovuto, non sono ammesse eccezioni».

Già nel 2017 il Comune di San Giuliano aveva avviato un’ampia azione di recupero crediti, con l’obiettivo di rientrare degli scoperti in diversi settori, fra i quali quello della refezione. Qualcosa si è ottenuto, ma il problema non è stato risolto alla base. «Siamo pronti a fare pignoramenti e decreti ingiuntivi per recuperare le somme dovute – annuncia Segala –. Chi non è in regola non può accedere al servizio, dunque deve prelevare i figli all’ora di pranzo». Un’alternativa potrebbe essere la “schiscetta” portata da casa, fatta salva l’autonomia dei singoli plessi di consentirla o meno. A San Giuliano le tariffe per la refezione scolastica vanno da 1,50 euro a 5,10 euro al giorno. Per i meno abbienti è prevista, appunto, la gratuità.