Corruzione, perquisizioni a San Giuliano Milanese: indagato l'ex sindaco Marco Toni

Indagini della Guardia di finanza nei confronti di ex amministratrori pubblici e imprenditori, sequestrato il centro commerciale

Il centro commerciale di San Giuliano

Il centro commerciale di San Giuliano

San Giuliano Milanese, 20 febbraio 2018 - Perquisizioni e sequestri di beni per 18 milioni di euro sono in corso nell'ambito dell'operazione "Easy game", condotta dalla Guardia di finanza della Compagnia di Lodi nei confronti di ex amministratori pubblici del Comune di San Giuliano Milanese imprenditori della zona accusati di corruzione ma anche di false fatturazioni per 140 milioni di euro che avrebbero determinato indebiti rimborsi per sette milioni alle aziende coinvolte. Tra gli indagati anche l'ex sindaco Marco Toni e il suo vice e assessore ai lavori pubblici, Cristian Stefanoni.

L'operazione della Guardia di finanza è stata coordinata dalla Procura dalla Repubblica di Lodi. Tra i beni sequestrati dalla Fiamme gialle anche il centro commerciale San Giuliano con annesso cinema multisala della cittadina. L'indagine ha permesso di delineare la presenza di un gruppo criminale composto da pubblici ufficiali e imprenditori, capace di ottenere, mediante una consolidata struttura corruttiva basata su una ramificata rete di conoscenze, di consenso e di rapporti duraturi all'interno del Comune di San Giuliano Milanese, tutti gli atti autorizzativi necessari alla realizzazione del centro commerciale San Giuliano in violazione delle norme di legge. Stando alle indagini, tra le altre cose l'ex primo cittadino Marco Toni avrebbe ottenuto l'incarico di direttore del centro commerciale, dopo la sua realizzazione, percependo in poco più di tre anni una retribuzione complessiva di circa 200 mila euro.

"L'attività di indagine ha permesso di disvelare il sistema illecito relativo alla Convenzione riguardante il Programma Integrato di Intervento denominata 'ex albergo' sottoscritta in data 25.05.2009 tra il comune di San Giuliano Milanese e la Milpar srl di Milano. Tale convenzione prevedeva un intervento di riqualificazione, di oltre 50 milioni di euro per la costruzione di un centro commerciale, di un complesso alberghiero residenziale, di una stazione ferroviaria, nonché di altre opere di urbanizzazione di fatto mai realizzate", si legge in una nota della guardia di finanza di Lodi. Le indagini, spiegano i finanzieri, "hanno permesso di rilevare la corruzione dei vertici pro-tempore del Comune di San Giuliano, sindaco, vice sindaco con assessorato ai Lavori pubblici e dirigente del Settore tecnico e sviluppo del territorio che, attraverso omissioni e illecite influenze, hanno concesso il permesso di costruire omettendo di far depositare le polizze fideiussorie e in un secondo momento facendole depositare false". Secondo gli investigatori il gruppo di imprenditori indagati, attraverso cessioni simulate e un sistema di fatture false per oltre 140 milioni di euro, avrebbero ottenuto indebiti vantaggi di imposta reimpiegati per la costruzione del centro commerciale. In un caso è stato anche creato artatamente un credito Iva fittizio per il quale la società proprietaria del centro ha ricevuto nel 2015 un bonifico dall'Agenzia delle Entrate di oltre 7 milioni di euro.