Omicidio-suicidio al comando di San Donato: l’ultimo commosso saluto ai due vigili

Il giorno dell’ultimo addio. Duplice funerale, a San Donato e a Lodi, dove vivevano rispettivamente Massimo Schipa e Massimo Iussa

Tragedia a San Donato (Newpress)

Tragedia a San Donato (Newpress)

San Donato (Milano), 6 luglio 2017 - Il giorno dell’ultimo addio. Duplice funerale, nel pomeriggio di ieri, a San Donato e a Lodi, dove vivevano rispettivamente Massimo Schipa e Massimo Iussa. La vicenda è quella dello scorso 29 giugno, quando, all’interno del comando dei vigili di San Donato, l’agente Massimo Schipa, al culmine di un litigio scaturito anche per la gestione dei turni di lavoro, ha ucciso con un colpo di pistola il proprio superiore, il vicecomandante Massimo Iussa, prima di togliersi la vita.

Una grande folla ha riempito il Duomo di Lodi per i funerali del vicecomandante Iussa. Picchetto e saluto militare hanno atteso l’arrivo del feretro davanti alla cattedrale. In prima fila i parenti di Massimo, i genitori, il fratello Gildo e la moglie Rosanna. Alla cerimonia hanno partecipato le massime autorità civili e militari locali. Presente anche il vicesindaco di Lodi, Lorenzo Maggi. Accanto a lui il sindaco di San Donato, Andrea Checchi, e i colleghi di Tribiano Franco Lucente, di San Giuliano Marco Segala e di Peschiera Borromeo Caterina Molinari. Tra la gente anche il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Riccardo De Corato, i colleghi di lavoro del Comune di San Donato e i commercianti della città alle porte di Milano. Sulla bara una corona di rose bianche donata dalla moglie, con la dedica «se mi ami non piangere». La cerimonia è stata officiata da monsignor Franco Badaracco e da don Cesare Pagazzi, che nell’omelia ha parlato di «una morte ingiusta». «Abbiamo tutti noi da imparare dal dono della vita di Massimo», ha detto don Pagazzi.

Molto partecipato e composto anche il funerale di Schipa, nella chiesa di San Donato Vescovo e Martire. Amici, colleghi, conoscenti, rappresentanti delle istituzioni: centinaia di persone si sono strette attorno ai famigliari dell’agente: la moglie Teresa e il figlio Matteo. Presente anche, all’inizio della cerimonia, il sindaco Andrea Checchi, con la fascia tricolore. Nel corso dell’omelia, il parroco don Alberto Barlassina ha ricordato i drammatici momenti di giovedì scorso, «quando ho avuto l’impressione che le tenebre prendessero possesso della nostra città – ha detto -. Il buio è sceso su due famiglie, sui colleghi delle vittime e soprattutto nella mente di Massimo, attanagliata dal malessere e dalla frustrazione». Il religioso ha poi ricordato la luce che squarcia le tenebre e la vittoria di Gesù sulla morte, garanzia di resurrezione per ogni uomo di fede. Attraverso il parroco, la moglie di Schipa ha definito «meravigliosi» i 27 anni di vita coniugale trascorsi col marito.