Lite per i turni, spari al comando a San Donato: vigile ammazza il capo e si uccide

Dissidi continui tra i due. Vicecomandante colpito negli spogliatoi

Massimo Iussa

Massimo Iussa

San Donato Milanese, 30 giugno 2017 - Massimo Iussa e Massimo Schipa. Stesso nome e due destini, a loro modo, incrociati, quelli del vicecomandante e di uno degli agenti della polizia locale di San Donato Milanese, morti nel pomeriggio di ieri dopo che, al culmine di una lite, il sottoposto ha esploso un colpo di pistola all’indirizzo del superiore, quindi ha rivolto l’arma verso se stesso. È successo nella sede del comando, a pochi metri dal Comune, in un luogo che per i cittadini riveste anche un significato simbolico. Entrambi gli uomini sono morti subito dopo il trasporto in ospedale. All’origine del fatto ci sarebbero alcuni screzi e incomprensioni sul lavoro, si ipotizza anche sulla gestione dei turni. Non episodi eclatanti, ma uno stillicidio di piccoli fatti, che alla lunga hanno creato una miscela esplosiva.

Sono le 15 quando i dipendenti del municipio sentono esplodere due colpi di pistola. All’interno del comando si è appena consumata la tragedia. Pochi minuti prima Massimo Schipa, 52 anni, sposato e con un figlio, ha incontrato per caso, negli spogliatoi, il collega e superiore Massimo Iussa, 49 anni, sposato con una ex dipendente dello stesso Comune e in questi giorni alle redini del comando per l’assenza per una vacanza del comandante Fabio Allais (che intanto sta rientrando precipitosamente in città). Da qualche tempo Schipa è scontento di alcune dinamiche di lavoro, medita di andarsene dal comando sandonatese. Sono forse turni e orari troppo pesanti, o forse un più generale atteggiamento d’insoddisfazione. È questa la scintilla che innesca la tragedia. Bastano poche parole e tra i due nasce una discussione.

La situazione si fa subito tesa, l’agente estrae la pistola d’ordinanza. È un attimo. Iussa viene raggiunto da un colpo al torace, cade a terra, in un bagno di sangue. Passano pochi secondi e Schipa rivolge l’arma contro se stesso. Uno sparo alla tempia, per farla finita. Riversi a terra e agonizzanti. È così che i colleghi trovano le vittime. La macchina dei soccorsi si mette subito in moto, ma per i due non c’è più nulla da fare. Entrambi vengono dichiarati morti poco dopo il ricovero in ospedale. Troppo gravi le lesioni e la perdita di sangue riportate nel ferimento. Mentre i carabinieri della compagnia di San Donato Milanese stanno raccogliendo elementi utili alle indagini attraverso testimonianze e filmati, la città è sotto choc per l’accaduto, tanto più che i due uomini erano piuttosto conosciuti.

Iussa, in particolare, era noto anche a livello politico poiché aveva militato per qualche tempo negli ambienti della destra. «Un grande amico, una persona che si è sempre comportata in maniera corretta e professionale. Sin dai tempi in cui militava negli ambienti della politica, ha sempre dimostrato una grande passione e altrettanta trasparenza», così lo ricorda Guido Massera, segretario locale di Fratelli d’Italia- Alleanza Nazionale. Anche l’onorevole Ignazio La Russa, raggiunto dalla notizia nella serata di ieri, ha espresso cordoglio per quanto successo. Ora si aprono riflessioni e interrogativi, fra l’opinione pubblica, ma anche all’interno dell’amministrazione di San Donato Milanese, dove il sindaco Andrea Checchi è appena stato riconfermato per il secondo mandato, dopo la tornata elettorale.