San Donato, un anno fa la sparatoria al comando: "Quella tragedia ci ha cambiato"

Lo scorso 29 giugno l'agente Massimo Schipa uccise il vicecomandante Massimo Iussa e poi si sparò. Il ricordo del sindaco: "Una strage faticosa da superare"

La sparatoria al comando di polizia locale

La sparatoria al comando di polizia locale

San Donato (Milano), 14 giugno 2018 -  "E' un capitolo doloroso per la nostra città, una strage faticosa da superare e che ci induce a non abbassare la guardia". A un anno dalla sparatoria consumata all’interno del comando della polizia locale di San Donato - dove lo scorso 29 giugno l’agente Massimo Schipa ha fatto fuoco contro il vice comandante Massimo Iussa, uccidendolo, prima di suicidarsi con un colpo di pistola alla tempia - il sindaco Andrea Checchi ripercorre la vicenda che ha sconvolto la città. La Procura ha chiuso l’indagine, archiviando il provvedimento "per morte del reo" e "in assenza di elementi che consentano l’esercizio dell’azione penale nei confronti di terzi soggetti". Sono cadute le ipotesi avanzate dai legali della famiglia Schipa sul presunto mistero dell’arma che lo ha ucciso, una ricostruzione di parte che apriva lo scenario a un doppio omicidio da parte di ignoti e a proiettili sparati da una terza pistola. Arma che non è mai stata trovata.

Ipotesi, queste, smontate dal pm con l’avallo del giudice per le indagini preliminari, Sofia Fioretta. Resta invece aperta l’indagine per mobbing, possibile movente della violenza consumata negli spogliatoi del comando. "Le voci che parlano di mobbing sono difficili da controllare e distinguere, ma la prova dei fatti non ha dimostrato l’esistenza di atteggiamenti mobbizzanti. Certo è che, in generale, il corpo della polizia locale vive grandi contraddizioni, situazioni difficili da governare, che a volte portano a degli eccessi. Ma a San Donato non sono emerse situazioni particolarmente a rischio", spiega il sindaco Checchi, che dopo la tragedia ha rimesso mano alla pianta organica dell’ente con una riorganizzazione interna a tutti i settori. "In questi ultimi mesi, abbiamo fatto un grande lavoro su tutto il personale del Comune - continua - ci siamo focalizzati su alcuni temi, a partire dalla gestione dello stress e dall’analisi dei casi. Stiamo cercando di creare un clima più sereno". L'opposizione ha chiesto una commissione di inchiesta per fare luce su quanto accaduto, la maggioranza l’ha rigettata.

"La commissione non serve a niente, ci sono le indagini della Procura a fare luce, è invece più incisivo lavorare sul senso del lavoro tra i dipendenti e sulla gestione delle criticità interne. È molto importante: se ci fosse stata una diversa gestione della situazione e se i problemi fossero stati portati a conoscenza, il caso Schipa non sarebbe mai accaduto". Il prossimo 29 giugno, il Comune vorrebbe organizzare una commemorazione. "Per farlo, vogliamo coinvolgere i dipendenti - conferma Checchi - la commemorazione sarà organizzata solo con il loro accordo, sarebbe bello che le persone potessero tirare fuori quello che hanno provato, sarebbe utile per sé e per gli altri. È iniziato un cambio di atteggiamento, le persone devono poter dire la loro".