San Donato, parcheggi a pagamento: lista civica favorevole

Sandonato Riparte si schiera dalla parte del piano sosta

Marco Pagliotta

Marco Pagliotta

San Donato Milanese, 12 aprile 2019 - “Sandonato Riparte” si schiera dalla parte del piano sosta, unica voce fuori dal coro tra le file della minoranza. Dopo le manifestazioni di protesta degli ultimi giorni e la raccolta di quasi 700 firme da parte dei dipendenti della Snam per dire no al ticket sui posteggi, la lista civica rompe il silenzio e annuncia: «Siamo dalla parte dell’ambiente e del diritto ad avere meno auto in città». E intanto in città non si placa la rabbia, domani alle 11 davanti al municipio ci sarà l’ennesimo presidio contro le strisce blu.

«L’adozione del nuovo Piano sosta ha di fatto confermato alcune scelte in vigore da tanti anni, in particolare la necessità di contingentare i pass a disposizione di residenti e esercizi commerciali», spiega Marco Pagliotta, capogruppo in Consiglio comunale di “Sandonato Riparte”. E prosegue: «Per altri aspetti, invece, il piano sta comportando la modifica di alcune abitudini di residenti e lavoratori, mettendo in discussione un disvalore accettato come luogo comune: il diritto a usare uno spazio collettivo come posteggio permanente e illimitato delle automobili private».

Gli attivisti della lista stanno raccogliendo tra i cittadini proposte per migliorare il Piano della sosta, così da non penalizzare le esigenze degli utenti più deboli. «Alcune delle proteste più forti e gli atti di vandalismo – precisa Pagliotta – sono da criticare e da considerare inaccettabili. “San Donato Riparte” è da sempre convinta che sia indispensabile valorizzare gli spazi di parcheggio come strumento di gestione della mobilità sostenibile. Non è accettabile che le Rsu di Snam siano legate a logiche degli anni ’60 – conclude il capogruppo – chiedendo, con manifestazioni e scioperi, di posteggi per tutti a casa d’altri e rigettando le innovative proposte della loro azienda di voler potenziare il servizio di navette aziendali gratuite. Il diritto a occupare, come e quanto si vuole, il suolo pubblico e a inquinare il nostro territorio non deve essere garantito a nessuno. Noi ne abbiamo pieni i polmoni». L'introduzione delle strisce blu «sta dimostrando come siano possibili scelte di mobilità e di utilizzo del territorio urbano più razionali ed efficienti».