San Donato, incubo smog e rumore per 40 famiglie: "Vivere qui è diventato un inferno"

La denuncia dei residenti che hanno le finestre che affacciano sul Terminal Bus M3

Traffico, inquinamento acustico e dell’aria a causa dei bus sempre con i motori accesi

Traffico, inquinamento acustico e dell’aria a causa dei bus sempre con i motori accesi

San Donato (Milano), 16 gennaio 2020 - Rumore, traffico e smog. Quaranta famiglie "imprigionate" in un incubo, costrette a subire i disagi quotidiani creati dalla convivenza forzata con il terminal degli autobus. Motori diesel lasciati accesi ad ogni ora del giorno e della sera, autisti che strombazzano i clacson, auto che si infilano abusivamente nelle aeree vietate. È la situazione del capolinea della M3: oggi luogo di interscambio del trasporto pubblico, ma destinato a diventare presto il più grande hub della Lombardia con autobus diretti in tutta Italia. Lo scenario è ambizioso, ma nessuno ha mai considerato che a ridosso del terminal vivono 40 famiglie asfissiate dallo smog.

"La nostra vita è un inferno - racconta Maurizio Aceto, portavoce dei condomini delle palazzine delle vie Fermi e Caviaga - perché le regole non vengono rispettate. Le nostre strade sono a fondo cieco, intasate dall’assedio selvaggio delle auto dei pendolari. Poi ci sono gli autobus, che sono migliaia ogni giorno, che ovviamente sostano senza spegnere i motori, creando tanto smog. E gli autisti che si salutano incrociandosi a colpi di clacson, suonato a tutte le ore: all’alba, come alla sera". Due mesi fa i residenti hanno chiesto al sindaco Andrea Checchi di fare dei monitoraggi dell’aria per capire la qualità dell’aria che queste famiglie respirano ogni giorno, la mail è stata inoltrata ad Arpa ma ad oggi nessuno si è fatto vivo. "I problemi si potrebbero risolvere nell’immediato con soluzioni a costo zero - continua Aceto -: nel regolamento del gestore del terminal è ben chiaro che tutti questi comportamento scorretti sono vietati, basterebbe effettuare dei controlli per multare gli autisti indisciplinati o fermare le auto che entrano abusivamente nelle aree non consentite. Non si capisce il motivo, ma nessuno controlla". Nell’immediato basterebbe fare applicare i regolamenti che vietano le soste con i motori accesi, ma servono anche barriere fonoassorbenti per mitigare i decibel in eccesso.

"Stanno progettando una crescita dell’hub, che diventerà il più importante della Lombardia, senza tenere conto di chi abita in questa zona – sottolinea Aceto – e un territorio di eccellenza come il nostro deve interrogarsi su come garantire la qualità della vita delle persone. Anche questa è sostenibilità. Nelle città si stanno bloccando i diesel Euro 6 per arginare lo smog, qui gli autobus hanno motori vecchi e inquinanti e tutti fanno finta di niente. Viviamo una grave situazione di inquinamento acustico-atmosferico. È evidente che la soluzione di questo problema è solo questione di buona volontà".