San Donato, scontro acceso a palazzo

Striscioni e grida per gli alberi tagliati

La polizia locale toglie lo striscione

La polizia locale toglie lo striscione

San Donato (Milano), 22 marzo 2018 - «È un consiglio farsa: ritiriamo la mozione e abbandoniamo l’aula>. Bufera in consiglio comunale, la mozione sugli alberi di Certosa ha reso rovente l’ultima seduta del parlamentino locale. Levata di scudi da parte dei cittadini, fischi di protesta e striscioni strappati dai vigili dalle mani dei cittadini e dell’opposizione. Trecento cittadini hanno invaso l’aula del consiglio, decisi a protestare contro l’abbattimento degli alberi di piazza Tevere. A scatenare il putiferio è stato il primo punto dell’ordine del giorno: la mozione sulla salvaguardia degli alberi di Certosa. Il documento era stato presentato dalla lista civica «Insieme per San Donato» a fine gennaio per chiedere al sindaco un impegno concreto per salvare gli alberi della piazza, peccato che la mozione sia stata ammessa alla discussione soltanto martedì, due mesi dopo e ad alberi già abbattuti.

«È soltanto una presa in giro, un gesto istituzionale di grande arroganza che va contro i principi della democrazia. Non è possibile votare una mozione che chiede di salvare degli alberi già abbattuti, non capisco quale sia il senso di tutto questo», dice Gina Falbo, la consigliera firmataria della mozione che ha letto la mozione in aula. «La mozione è stata depositata il 29 gennaio: diventa grottesco discuterla due mesi dopo – continua Gina Falbo – per chiedere al consiglio di impegnarsi a preservare degli alberi che non esistono più. È tardi anche per organizzare un’assemblea pubblica per illustrare ai residenti di Certosa il progetto di riqualificazione, visto che ormai i cantieri sono aperti dalla scorsa estate. I lavori sono iniziati prima delle elezioni comunali, a ottobre si sono inspiegabilmente bloccati. Il progetto, che era frutto di un percorso partecipato, è stato modificato senza un confronto con i cittadini».

Ad un certo punto, Gina Falbo ha estratto un cartello in segno di protesta, che è stato prontamente sequestrato dagli agenti della polizia locale chiamati in aula per garantire l’ordine pubblico. Stessa cosa è accaduta sugli spalti: alcuni cittadini hanno aperto uno striscione, che i vigili hanno strappato dalle loro mani. «Buffoni» hanno urlato i cittadini, poi la falbo è uscita dall’aula insieme al suo gruppo e i cittadini si sono accodati. «Stiamo sostituendo gli alberi abbattuti con piante importanti – risponde il sindaco, Andrea Checchi -: otto metri di altezza e una circonferenza del tronco di 75 centimetri. È vero, i cantieri sono riamasti aperti più del previsto. C’è stata una sosta di tre mesi, da novembre a gennaio, ma la battuta di arresto è stata dovuta all’approvazione delle modifiche progettuali. Abbiamo realizzato dei parcheggi vicino ai negozi e un parco giochi, salvando l’area verde di piazza Tevere». ritiro della mozione ha «congelato» la discussione in consiglio, togliendo al sindaco la possibilità di replica. Il regolamento del consiglio comunale, infatti, non prevede spazio per il dibattito in assenza dell’oggetto di discussione.