Melegnano, razzisti contro il ragazzo adottato

Scritte sui muri per insultarlo. I genitori: "Questo il clima in Italia"

Angela Bedoni madre adottiva di Bakari

Angela Bedoni madre adottiva di Bakari

Melegnano (Milano), 14 febbraio 2019 - «Le scritte razziste? Frutto di un clima d’intolleranza generale». Angela Bedoni non riesce a trovare altra spiegazione per le offese comparse sul muro vicino alla propria abitazione. Da quando lei, insegnante di scuola primaria a Melegnano, la città dove vive, e il marito Paolo Pozzi, educatore in un Sert, hanno accolto in casa Bakari, un 21enne originario del Senegal che ora è diventato loro figlio adottivo, nessuno aveva mai profferito minacce o insulti verso la famiglia. Perciò quelle scritte - «italiani = merda» e «pagate per questi negri di merda» - comparse negli ultimi giorni sul porticato condominiale con una freccia diretta verso l’abitazione dei Pozzi, sono state una doccia fredda. «Sono lo specchio di un clima, brutto, che si respira in Italia», dice Angela, che ha anche un altro figlio e 15 anni fa ha perso una figlia, Lucia, in un incidente stradale.

Aveva 17 anni quando fu investita a Melegnano, la notte di Natale, da un Suv impazzito, il cui conducente risultò positivo all’alcoltest. Un fatto che ha segnato la vita dei Pozzi, ma che non ha impedito ad Angela e Paolo di continuare a vivere esperienze positive, anche nel mondo del volontariato. Proprio qui la coppia ha conosciuto Bakari, arrivato in Italia quattro anni fa con un viaggio della speranza e assegnato al centro di accoglienza di San Zenone al Lambro «dove io insegnavo italiano e Paolo teneva dei corsi di arte-terapia. Quel ragazzo, così timido e schivo, ci ha colpiti». La coppia ha intrapreso l’iter per l’adozione, che è stata formalizzata il 3 ottobre 2018. Oggi Bakari è un esempio d’integrazione anche perché si è rivelato una promessa dello sport: nel 2017 ha vinto i campionati nazionali di atletica del Centro sportivo italiano. «Lo sport è una delle risposte al razzismo - commenta Angela, che ai suoi allievi cerca d’insegnare il rispetto e la comunanza -. Mai come oggi è importante riaffermare che siamo tutti esseri umani. Accoglienza e solidarietà sono principi sanciti anche dalla Costituzione». L’episodio è stato denunciato ai carabinieri.