Peschiera, la terra di nessuno a due passi da Linate

Blitz degli ambientalisti: "Rifiuti ovunque e aeroporto indifeso"

I rifiuti trovati nell'area attorno all'aeroporto

I rifiuti trovati nell'area attorno all'aeroporto

Peschiera Borromeo (Milano), 1 ottobre 2017 - Blitz degli ambientalisti dell’associazione Parco Sud: sotto accusa una discarica a cielo aperto a ridosso dell’aeroporto di Linate. Il gruppo ieri alle 9 è entrato in un’area abbandonata dove chiunque può accedere e scaricare rifiuti. Si tratta di una zona raggiungibile dalla strada che costeggia l’aeroporto, a circa dieci metri di distanza dagli aerei in fase di rullaggio. Uno sterrato, prolungamento naturale di via Traversi, che porta alla cava Farsura. Gli ambientalisti sono entrati in azione per ripulire il perimetro della cava, dove sono presenti rifiuti di ogni genere, compreso un maxi contenitore in plastica di olio e numerosi capanni ricoperti da eternit.

Ma la loro denuncia riguarda anche la sicurezza dell’aeroporto. "La strada che porta alla cava è parallela alla recinzione della pista dell’aeroporto di Linate e gli aerei sono a circa venti metri - spiega Tony Bruson, sentinella verde dell’associazione Parco Sud -. Questa è una zona poco battuta, dove accedono disperati e anche clandestini, spesso con auto e furgoni. Non ci sono nemmeno le barriere anti-attentato come quelle messe in centro a Milano: eppure basta poco per arrivare qui con un mezzo pesante, sfondare la rete e puntare contro uno degli aerei fermi in pista in attesa del decollo. Il nostro intento non vuole essere quello di creare allarmismi, ma semplicemente avvertire le istituzioni, come abbiamo fatto in precedenza, per chiedere un immediato intervento".

Effettivamente appare anomalo lo stato di abbandono di questa strada e dell’area verde della cava. Per arrivarci si passa affianco alla caserma dei vigili del fuoco, interna all’aeroporto, e poi si costeggia la recinzione che porta alla zona che risulta essere di un privato. Lungo il percorso non è presente alcun segnale di divieto d’accesso o che indichi la proprietà dell’area e tutto il tragitto è poco controllato. In due ore non è passato alcun mezzo delle forze dell’ordine. La strada ha anche una sbarra che però è aperta e legata alla recinzione del perimetro aeroportuale. Sul fronte ambientale la situazione è davvero pessima, una vera oasi naturale in completo stato di abbandono. La recinzione è un colabrodo e il cancello d’accesso alla cava è spalancato. "Chiudendo la strada con una sbarra si metterebbe al sicuro l’aeroporto e si precluderebbe anche l’accesso alla cava a coloro che la adoperano come discarica". Altro problema denunciato dagli ambientalisti è quello del bracconaggio. "In questa zona vige il divieto di caccia, ma spesso abbiamo avuto segnalazioni della presenza di doppiette - conclude Bruson -. Abbiamo effettuato delle ricerche per risalire alla proprietà dell’area, ma nonostante vari tentativi non ci sono pervenute notizie in merito".