Omicidio di Corsico, Diallo ucciso per le richieste di soldi. Il killer: "Non mi pento"

Il senegalese avrebbe più volte chiesto piccole somme di denaro al killer e alla compagna

Carabinieri sul luogo del delitto. Nel riquadro, la vittima

Carabinieri sul luogo del delitto. Nel riquadro, la vittima

Corsico (Milano) 18 giugno 2018 – Ci sono i "futili motivi" alla base dell'omicidio di Assane Diallo, il 54enne senegalese freddato a Corsico con una decina di colpi di calibro 9 sabato notte. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il buttafuori avrebbe ripetutamente chiesto piccole somme di denaro - anche di soli 5 euro - a Fabrizio Butà e alla compagna, Michela Falcetta. La coppia e il buttafuori erano amici perché frequentavano a Corsico lo stesso bar. Le ultime richieste di denaro fatte da Diallo alla Falcetta hanno fatto infuriare Butà, che già diverse volte aveva avvisato il buttafuori di non rivolgersi più alla sua compagna. I due uomini si erano dati appuntamento per risolvere la cosa "da uomini", ma Butà si è presentato armato e ha scaricato la sua Beretta calibro 9 su Diallo. 

Butà ha confessato l'omicidio dopo essersi presentato spontaneamente alla caserma di Corsico. "Non mi pento di quello che ho fatto perché Assane mi ha sfidato - ha detto Butà, interrogato nella caserma dei carabinieri -. Era un conoscente e amico, con lui parlavamo di tante cose, tra cui politica, economia, cultura. Ultimamente, però aveva assunto un atteggiamento un pò asfissiante". Dopo l'ultima richiesta di denaro da parte del senegalese alla donna dell'omicida, Michela Falcetta, Butà lo aveva chiamato: "Gli ho detto chiaramente di procurarsi una pistola perché io ce l'avevo". Nel luogo dell'appuntamento, presente la Falcetta, Butà avrebbe detto a Diallo: "Chiedile scusa e la finiamo qua". "Ma lui invece ha fatto qualche passo verso di me - ha ricostruito il fermato -. Ero convinto che fosse armato anche lui, ho estratto la pistola e l'ho colpito con cinque, sei o sette colpi, dapprima al petto poi alla testa da distanza ravvicinata".

Si terranno domani davanti al gip Luigi Gargiulo gli interrogatori per la convalida del fermo di Fabrizio Butà e della sua compagna, Michela Falcetta, accusata di favoreggiamento personale, detenzione di armi illegale e possesso di stupefacenti.. La coppia è difesa dall'avvocato Giulia Geradini che era presente la notte scorsa agli interrogatori davanti al pm Cristian Barilli che ha disposto il loro fermo.