Noviglio, i cittadini lanciano l'allarme: "Bonifiche dei campi ferme da più di un anno"

I terreni inquinati dopo i vari furti di gasolio

 I cittadini del Sud Milano sono preoccupati

I cittadini del Sud Milano sono preoccupati

Noviglio (Milano), 14 marzo 2018 - Allarme fra i cittadini del Sud Milano a causa dei lavori di bonifica dei terreni, dopo l’inquinamento provocato dai ladri che forando un oleodotto rubarono in più occasioni il carburante. Una situazione che coinvolge numerosi Comuni (Rosate, Calvignasco, Carpiano, Abbiategrasso, Trezzano, Cusago, Morimondo e Milano). La gente è preoccupata, i cantieri si trovano a poche centinaia di metri dalla case, nel mezzo di campi agricoli. "Siamo in apprensione - spiega Johnny Valdivia - perché gli interventi nei pressi dell’oleodotto sono fermi da più di un anno". "Vorremo sapere a che punto è la bonifica e il livello di inquinamento - aggiunge Mauro Castrovinci -, sappiamo che non è competenza del Comune di Noviglio ma sia preoccupati anche per la falda acquifera".

L’allarme lanciato dai cittadini di Noviglio riguarda buona parte del Parco Sud, come spiega Biagio Venuto: "Anche gli agricoltori sono in attesa di conoscere il loro futuro, in molti campi non possono coltivare". Per Franco Guastella invece "è importante dare una continua comunicazione a tutti i cittadini, per tutelare la salute". Proprio sulla mancanza di comunicazione da parte delle istituzioni interviene la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Monica Forte: "Seguo questa vicenda dalle sue origini, ora a livello regionale vogliamo raccogliere tutte le documentazioni e poi ci confronteremo anche con Eni per capire a che punto è il processo di bonifica. Ma ci chiediamo come mai non sia stata fatta una campagna d’informazione da parte delle amministrazioni comunali". La macchina istituzionale si è messa in moto. "Nel territorio a sud di Milano, dal 2015 al 2017, sono state effettuate nove effrazioni su oleodotti - spiegano da Eni -. Su sei casi è ancora in corso il processo ambientale, mentre per tre (uno a Ozzero e due ad Abbiategrasso) il procedimento è stato chiuso a trenta giorni dall’evento. Per ogni effrazione Eni svolge un’attenta attività di ripristino ambientale in stretto contatto con gli enti preposti. Ci avvaliamo anche di ditte specializzate in ingegneria ambientale e attività operative di risanamento. Grazie all’efficacia dei sistemi di monitoraggio installati sulla rete di oleodotti, il fenomeno criminale è stato drasticamente ridotto".

I procedimenti ambientali ancora in corso sono a Morimondo, dove è stato attivato il procedimento di bonifica e le relative attività di messa in sicurezza, a Rosate, dove si è resa necessaria un’integrazione delle indagini di caratterizzazione, e a Carpiano, dove sono state completate le attività di indagine al fine di delimitare la contaminazione riscontrata. Entro maggio è prevista la presentazione del progetto di bonifica. "Veniamo costantemente informati sui controlli - spiega il sindaco di Rosate, Daniele Del Ben - e abbiamo dato informazioni e documentazioni a chiunque ne abbia fatto richiesta con la massima trasparenza".