'Ndrangheta, l'allarme del sindaco di Trezzano: "I Comuni del Milanese sono in guerra: l'hinterland è come Beirut"

Fabio Bottero denuncia episodi inquietanti di cui è vittima e lancia un appello a Matteo Renzi: "Sta emergendo una zona grigia nella politica contraria alla legalità ma i Comuni sono terribilmente soli contro la mafia: lo Stato faccia la sua parte"

Fabio Bottero, sindaco di Trezzano sul Naviglio

Fabio Bottero, sindaco di Trezzano sul Naviglio

Trezzano sul Naviglio, 2 febbraio 2015 - Casette bruciate, vetrine distrutte, lettere minatorie: Trezzano sul Naviglio è un comune in guerra contro la 'ndrangheta: il sindaco Fabio Bottero non usa mezzi termini. "Siamo in guerra - afferma -. L’hinterland di Milano è come la Beirut di una volta". E' pesante il clima che si respira nel paese alle porte di Milano, e in tanti altri della provincia, per l'invasione delle cosche mafiose: "I sindaci della cintura di Milano sono lasciati soli. Abbandonati dal governo centrale nella guerra contro lo strapotere delle cosche calabresi".

La denuncia del primo cittadino ai microfoni del programma Klaus Condicio parte da una serie di intimidazioni che hanno colpito la sua giunta, a cominciare dalle lettere anonime ricevute con contenuto minaccioso e ingiurioso. "In pochi mesi dal mio insediamento sono stato oggetto di violente minacce e intimidazioni con due lettere anonime firmate con nomi rivelatisi falsi. Gli scriventi - rivela il sindaco – dicono ‘Sappiamo tutto di te e di voi. Siete persone sporche, disoneste, volete solo proseguire un sistema corrotto, il sistema Trezzano’”. Missive consegnate alle forze dell'ordine. «Le due lettere minatorie – prosegue Bottero - non sono state un caso isolato. Negli ultimi mesi ci sono stati diversi episodi inquietanti che lasciano prevedere una escalation. Nel mese di agosto, all'indomani di un consiglio comunale sulla legalità nel corso del quale si era parlato di costituire eventualmente una commissione antimafia, è stata bruciata una casetta in legno di fianco al Comune che veniva usata come deposito vicino all'asilo. Poi, verso la fine di settembre, una seconda casetta, dove teniamo gli orti comunali destinati agli anziani, veniva a sua volta bruciata. Come se non bastasse a una mia consigliera comunale hanno imbrattato il giardino con scritte tipo "Trezzano è nostra".ancora: vetrine di bar sfondate e divelte da auto in corsa».

Bottero precisa che le minacce sarebbero conseguenza di un nuovo corso della giunta e dell'intenzione di affrontare di petto le infiltrazioni della 'ndrangheta della cosca Barbaro-Papalia. «Da quando sono diventato sindaco è iniziato un percorso irreversibile di guarigione per questo Comune che è praticamente distrutto. Stiamo lavorando partendo da zero. Evidentemente la nostra azione per la legalità – continua il sindaco di Trezzano sul Naviglio - sta facendo emergere zone grigia, deviate della politica e anche altri aspetti della criminalità organizzata che qui si permette di dettare legge. Le lettere e le azioni violente sono arrivate proprio a cavallo dei provvedimenti che stiamo adottando in Comune per favorire la trasparenza ed evidentemente non sono piaciute. Qualcuno non vuole che si cambi, sia dentro il Comune che all’esterno. Guarda caso, proprio tra settembre e ottobre abbiamo fatto chiudere due sale di slot e scommesse». 

Per Bottero nessun ripensamento sul suo ruolo pubblico: «Assolutamente no. Non sono una persona incosciente, penso alla mia famiglia. Ma questa esperienza è irripetibile umanamente e politicamente». Bottero, infine, ha rivolto un appello al Presidente del Consiglio Renzi: “Matteo, siamo in guerra contro il malaffare, contro tutti i tipi di mafie e contro la ‘ndrangheta, ma siamo terribilmente soli. Contiamo sull’appoggio della cittadinanza, ma lo Stato deve fare la sua parte”.