La seconda stagione dei Narcos di Corsico

Dalle carte dell’inchiesta Quadrato 2 ecco come i nuovi boss della droga erano subentrati ai vecchi finiti dentro: ora sono (quasi) tutti in carcere

Le telecamere dei carabinieri hanno permesso di incastrare diciassette persone

Le telecamere dei carabinieri hanno permesso di incastrare diciassette persone

Corsico (Milano), 8 luglio 2020 - L’ordinanza che ha portato all’arresto di 17 persone lo ha sottolineato in più paragrafi: le indagini non sono state semplici. La difficoltà riscontrata dai carabinieri della Compagnia di Corsico è stata sottolineata anche dal capo della Dda Alessandra Dolci che ha messo in luce "il sacrificio e la professionalità" dei militari guidati dal capitano Pasquale Puca e dal tenente Armando Laviola. A rendere complessa l’attività investigativa, un territorio ostile, impenetrabile, perché gli arrestati che gestivano i traffici di cocaina nelle piazze di Corsico e Cesano potevano fare affidamento su fedeli sentinelle che presidiavano le zone rosse, dove avvenivano incontri e scambi. Come al Tessera di Cesano, o al Lavagna di Corsico, dove le operazioni antidroga si susseguono, quartieri "costituiti da vasti edifici popolari densamente abitati da pregiudicati, noti punti di riferimento per i traffici di droga a ogni ora del giorno e della notte.

Una periferia spesso teatro di episodi di violenza", sottolineano gli investigatori. Scambi illeciti anche davanti al parco Pertini di Cesano, nell’appartamento di via Vespucci al 23 di Francesco Marzano, che si occupava di portare i pacchi di droga fino a Settimo e a Rozzano, nella trattoria di via Lambro, dalla "zia". Gli incontri avvenivano ovunque, per tentare di non lasciare tracce. Ma le telecamere dei carabinieri hanno seguito movimenti, catturato scambi e le conversazioni in macchina. Quelle nel parcheggio dell’Omnicomprensivo di Corsico, frequentato da centinaia di ragazzi, di Saverio Barbaro con Luigi Virgara, il supplente bidello assunto a scuola nel 2018 arrivando da Platì, scalando la vetta delle graduatorie. Un passato criminale per il bidello della ‘ndrangheta: indagato dalla Dda, è stato arrestato nel 2010 sempre per traffici di droga e sodalizi criminali.

Il vuoto lasciato nel traffico di stupefacenti è stato riempito dalla nuova squadra, i "narcos bis", intervenuti per non lasciare scoperto il "lavoro", come lo giudicavano gli indagati, a sottolinearne la continuità e la fonte di reddito, dei fratelli Barbaro arrestati nell’operazione Quadrato. L’ultima attività, Quadrato 2, ha lo stesso nome, come viene chiamata la vasca in cemento del quartiere Villaggio Giardino da dove sono partite le indagini, dove è collocato il bar Night and Day, punto di ritrovo delle bande e su cui i carabinieri avevano puntato un occhio elettronico. "Gliel’avevo detto di stare attenti – confida Saverio Barbaro alla moglie quando viene a sapere degli arresti dei fratelli nella prima indagine –, gli dicevo di guardare, lassù. Maledetti, se li sono presi tutti. Povera la madre", sospira intercettato, mentre inizia a imbastire i traffici di droga per sostituire subito gli arrestati.