Strisce blu a Milano: umore nero nell'hinterland

A Bisceglie i parcheggi diventeranno a pagamento: pendolari infuriati

La sosta a pagamento in zona metrò viene considerata ingiusta da molti pendolari

La sosta a pagamento in zona metrò viene considerata ingiusta da molti pendolari

Corsico (Milano), 19 settembre 2019 - Parcheggi a pagamento a ridosso delle fermate della metropolitana rossa, da Bisceglie a Gambara. Tre chilometri di strada lungo cui non si potrà più lasciare la macchina senza pagare il ticket. La decisione è del Comune di Milano, secondo quanto annunciato dall’assessore alla Mobilità Marco Granelli: «Dal 30 settembre entrerà in vigore il sistema di sosta a pagamento a tutela dei residenti che parcheggeranno gratuitamente – spiega Granelli –. Chi invece viene da fuori pagherà 1,20 euro all’ora, tra le 8 alle 13 nei giorni feriali». Insomma, per l’assessore la manovra è pensata per tutelare chi abita nella zona che spesso ha segnalato la mancanza di parcheggi vicino casa. Ma la decisione, se da una parte accontenta i residenti, dall’altra non soddisfa i pendolari, soprattutto quelli che vivono nei comuni del Sud Ovest come Buccinasco, Corsico, Trezzano e Cesano Boscone (ma per Cesano c’è la buona notizia del prossimo prolungamento della metro fino al Quartiere Olmi, a due passi). Per chi abita in questi Comuni, la fermata più vicina della metro linea 1 è proprio Bisceglie e lungo l’asse che arriva a Gambara i pendolari sono soliti posteggiare la macchina per prendere la metropolitana e raggiungere Milano, per lo più per lavoro. «Proprio per non intasare Milano ho sempre parcheggiato vicino alla metro e usato i mezzi pubblici – racconta una pendolare –. Ora che sono a pagamento sarà un disastro ogni mattina».

I lavoratori dell’hinterland sono infatti preoccupati di non riuscire a trovare posto la mattina nei parcheggi di interscambio: a Bisceglie c’è un nuovo piano, con 450 posti, ma a Bande Nere, altra fermata della metro, gli automobilisti lamentano la mancanza di parcheggi. «La decisione non è da condannare – aggiunge un altro pendolare – ma non va presa a queste condizioni. Se l’hinterland fosse collegato con i mezzi in maniera adeguata, allora sì che lascerei l’auto a casa. Ma per raggiungere le fermate con l’autobus, oltre all’attesa spesso lunga, ci impiego il triplo del tempo rispetto a prendere la macchina». Insomma, la decisione non piace perché, secondo i pendolari, è necessario prima mettere in piedi un concreto piano rivoluzionario dei trasporti delle periferie. Bocciata anche l’idea di aumentare gli stalli per le bici in condivisione. «Bello il bike sharing – commenta un ragazzo – ma senza piste ciclabili chi se la sente di andare in giro in strade così trafficate?». Per Granelli la soluzione dovrebbe scoraggiare l’uso della macchina in favore dei mezzi pubblici. «Il mensile è aumentato – replica un residente di Corsico –, il biglietto è di due euro, quattro andata e ritorno, a cui bisogna aggiungere ora sei euro ogni giorno per parcheggiare vicino alla metro: non c’è incentivo a lasciare l’auto a casa, anzi».