Melegnano, una colletta per pagare il treno a un ragazzino africano

Il giovane era senza biglietto e voleva raggiungere la mamma e il fratello a Napoli

L'episodio è avvenuto sul treno Italo Milano-Napoli

L'episodio è avvenuto sul treno Italo Milano-Napoli

Melegnano (Milano), 10 settembre 2019 - Sul treno Milano-Napoli organizzano in maniera spontanea una colletta per pagare il biglietto a un ragazzino di colore, che ne era sprovvisto. È una piccola, grande lezione di umanità quella di un gruppo di viaggiatori che, pur sconosciuti tra loro, si sono sentiti accomunati da uno slancio di solidarietà nei confronti di un giovane straniero, 18enne, appena arrivato in Italia. Salito in carrozza per raggiungere la madre e il fratello, il giovane è stato fermato dal controllore e sarebbe stato costretto a interrompere il viaggio e scendere alla prima fermata utile, se non ci fosse stato l’intervento provvidenziale di alcuni passeggeri, che hanno assistito alla scena e si sono offerti di coprire le spese del ticket. Tra i salvatori del ragazzo c’è anche Marco Leoni, architetto 50enne di Melegnano, che poi ha reso nota la vicenda sui social.

E' una mattina d’inizio settembre, a bordo di Italo. "Stavo viaggiando per lavoro, di lì a poco avrei dovuto scendere alla mia fermata, Bologna. Ero fermo vicino alla porta di uscita, quando ho visto un ragazzino di colore che veniva invitato a scendere dal treno, perché sprovvisto di biglietto, da una capotreno molto garbata e quasi dispiaciuta - racconta Leoni -. Il giovanotto era magro come un chiodo, non capiva l’italiano, parlava con un filo di voce e sembrava disorientato. Forse era nigeriano. Nel mio francese stentato, ho cercato di scambiare qualche parola e ho capito che stava andando dalla mamma e dal fratello, a Napoli. Mi ha fatto vedere un foglio della Questura, aveva appena compiuto 18 anni". "Ho agito d’istinto e chiesto alla capotreno quanto costasse il biglietto per Napoli. Circa 80 euro. Una signora alle mie spalle ha detto: 20 euro li metto io. Un signore ha fatto altrettanto. Nel frattempo, la capotreno è riuscita a trovare un biglietto più economico e il resto della somma l’ho messo io. Il ragazzo ha potuto proseguire il suo viaggio e gli si sono illuminati gli occhi". "Sono sceso dal treno – prosegue Leoni - e la capotreno mi ha urlato: mi avete commossa, io non potevo farlo restare anche volendo, avrei passato dei guai. Non si preoccupi, signora, ha fatto il suo dovere e noi il nostro".

Potere dei social, in poco tempo la storia è diventata virale. Il gesto, speciale proprio perché condiviso, ha avuto un’ampia risonanza e riscosso approvazione da più parti. "Qualcuno non la pensa così e ha detto che quel ragazzo forse ci ha fregati, che non possiamo essere certi che stesse andando dalla mamma. Io invece voglio credergli. Prendo spesso il treno, riconosco chi vuole fare il furbo e quel giovane non era uno di loro. Comunque penso che se fai del bene, il bene ti ritorna. Guardando quel ragazzo ho pensato ai miei figli, e anche a mia madre. Certe cose vanno fatte col cuore, d’istinto". "Non credevo di suscitare tanto interesse – conclude il melegnanese -, ho scelto di raccontare questa storia per il suo valore simbolico".