Melegnano, trasporti pubblici vietati ai disabili

Gli autobus non hanno la pedana per fare salire a bordo chi ha difficoltà motorie

L'ex sindaco Vito Bellomo

L'ex sindaco Vito Bellomo

Melegnano (Milano), 2 ottobre 2019 - Sei Comuni in rete. Prosegue la sperimentazione del servizio di trasporto inter-territoriale che, partito a giugno, unisce fra loro Melegnano, Carpiano, Colturano, Cerro al Lambro, Vizzolo Predabissi e Dresano con due linee circolari di mini-bus, la Z431 e la Z432. Ma adesso le nuove tratte finiscono sul banco degli imputati.

«I mezzi non sono dotati della pedana per i disabili, hanno un’età media elevata e uno di questi viaggia ancora a gasolio», attacca l’ex sindaco di Melegnano Vito Bellomo, oggi capogruppo locale di Forza Italia. Il tema è tornato in primo piano nell’ultimo consiglio comunale, sull’onda di un’interpellanza presentata dallo stesso Bellomo e discussa durante la seduta. «Un servizio che dovrebbe avere caratteristiche di qualità e andare incontro alle esigenze della popolazione – attacca l’ex sindaco – presenta invece delle criticità, a discapito soprattutto delle fasce deboli: disabili, anziani col deambulatore, mamme con passeggini al seguito». «Anche dal punto di vista ambientale il servizio lascia a desiderare – è l’affondo di Bellomo –. Un fatto che stona, tanto più che si continua a parlare di emergenza climatica e il centrosinistra sembra schierato in prima linea su questo fronte, sia in Città Metropolitana che nei Comuni».

Nella risposta all’interpellanza, il sindaco di Melegnano Rodolfo Bertoli (Pd) precisa che «lo standard qualitativo previsto dal contratto di servizio sul lotto Sud-Est risulta sostanzialmente rispettato». «Le vetture impiegate sulle linee Z431 e Z432 – prosegue – sono in totale quattro, di cui due scorte che subentrano al bisogno. Due su quattro sono dotate di pedana per l’accesso dei disabili e sistema di alimentazione a metano». Per un eventuale rinnovo del parco mezzi oggi in circolazione si dovrà aspettare poiché, fanno sapere da Autoguidovie, gestore delle linee, «il servizio ha ancora carattere sperimentale, essendo partito solo a giugno, e quindi effettuato al momento coi bus disponibili». Dunque, eventuali migliorie potranno essere esaminate e introdotte solo nel 2020 («sarà nostra cura interloquire con Autoguidovie, perché avvi valutazioni in tal senso», assicura Bertoli). Intanto, si aspetta di conoscere i primi dati sull’utilizzo e il gradimento del servizio.