Noviglio, ludo-yoga contro l'alienazione di smartphone e videogiochi

La sperimentazione in 4 classi delle elementari

Gli alunni e l'insegnante

Gli alunni e l'insegnante

Noviglio (Milano), 15 giugno 2018 - La cosa più bella è scoprire che bambini solitamente alienati da telefoni e videogiochi quando tornano a casa hanno solo voglia di mettersi su un tappetino e far vedere ai genitori quello che hanno imparato a scuola. Sì, a scuola, durante l’orario delle lezioni. Perché ludo-yoga è un progetto che l’amministrazione guidata dal sindaco Nadia Verduci ha voluto fortemente inserire all’interno del piano di studi, con l’approvazione del collegio docenti e dei genitori.

Tra un'ora di inglese e una di matematica, gli alunni di quattro classi delle elementari hanno seguito gli incontri proposti dalla maestra Paola Nastasi che ha proposto il progetto perché «l’esperienza dello yoga, una disciplina antichissima, porta il bambino nel proprio mondo interiore dandogli la possibilità di una crescita più armoniosa e piena. Numerose ricerche nell’ambito delle neuroscienze e della psicopedagogia hanno dimostrato che il movimento corporeo, la consapevolezza del proprio sentire interiore ed esteriore, il gioco creativo e l’ascolto del silenzio sono strumenti di sviluppo armonico».

Questa la teoria. Nella pratica, i bambini di 7 e 8 anni si trovano sui tappetini a eseguire i movimenti e gli esercizi di respirazione dello yoga. Divertendosi, perché la lezione è studiata per essere un gioco, con storie da ascoltare e attività di gruppo. Bambini entusiasti, così come i genitori: «Appena torna a casa mi fa vedere quello che ha fatto a lezione e insieme rifacciamo gli esercizi», racconta Andrea Giacomin. «Abbiamo notato che i bambini sono interessati, concentrati, hanno voglia di seguire queste lezioni. Fanno anche gruppo tra di loro: un bel progetto», dice un altro papà, Davide Egidio Uggeri.

Togliere un’ora di lezione «tradizionale» per inserire quella di ludo yoga pesa? «No, anzi, aiuta i bambini a concentrarsi e ad affrontare la lunga giornata di lezioni – è sicura Daiana Daverio – In più fanno un’attività particolare e nuova, si è creato anche più affiatamento». Insomma, i bambini sono contenti di passare un’ora fuori dall’aula, i docenti sono soddisfatti di come tornano in classe, più rilassati, e i genitori sperano che il corso «venga riproposto ed esteso. Si tratta di un investimento sui nostri figli. E poi gli fa bene spezzare la giornata di lezioni con un’attività che unisce gioco alla riflessione», aggiunge Fabiana Pasquali.

Contenta anche il sindaco Verduci che ha spinto per inserire il progetto insieme a un altro di teatro creativo, proposto come desiderio di rendere la scuola un luogo di crescita globale e non solo di studio sui banchi. «Grazie al Comune che è stato lungimirante – commenta la maestra Nastasi – alla scuola e all’associazione Ananda Ashram che ci ha creduto e alla mia collega Martina. I bambini hanno bisogno di questi momenti, lontani dalla competizione e dal mondo frenetico che li inghiottisce. Ogni lezione arricchisce e anche io imparo sempre qualcosa da loro».