Incidente sulla Paullese, Pantigliate si stringe intorno alla famiglia di Marco

Non ce l'ha fatta il 19enne coinvolto nel tragico schianto, all’altezza del rondò di Vigliano di Mediglia. Indagato l'autista del Tir

La Clio distrutta sul luogo  dell’impatto risultato mortale

La Clio distrutta sul luogo dell’impatto risultato mortale

Pantigliate (Milano), 10 agosto 2018 - Non ce l'ha fatta Marco Crini, il 19enne di Pantigliate coinvolto nel tragico incidente martedì lungo la Paullese, all’altezza del rondò di Vigliano di Mediglia. Le sue condizioni, come quelle degli altri due giovani coinvolti nello scontro, erano parse subito gravi: dopo aver lottato tra la vita e la morte, ieri, i medici del San Raffaele non hanno potuto che constatarne il decesso. Alla notizia, l’intera città si è stretta intorno alla famiglia del giovane, tanti i messaggi di cordoglio. «Questa tragedia ci tocca da vicino – commenta il sindaco Claudio Veneziano – esprimerò alla famiglia di Marco le condoglianze dell’intera comunità». Poco più di 6000 abitanti, Pantigliate è un paese piccolo, dove tutti si conoscono. Specie se, come nel caso di Marco, si frequentano scuole, associazioni e si vive il territorio a 360 gradi.

«L’ho incontrato lo scorso anno – racconta il sindaco – era venuto in Comune per ritirare la Costituzione che doniamo a tutti i 18enni, i nuovi adulti. Lui è stato uno dei pochi che aveva condiviso questo momento con la famiglia. La sua mamma e il suo papà l’avevano accompagnato e ci eravamo fermati a chiacchierare, a riflettere su come, di colpo, quel giovane ragazzo era diventato uomo». Oltre alla vicinanza del sindaco e dell’amministrazione, tante le parole di cordoglio, gli ultimi saluti scritti sulla sua pagina facebook. Del resto, Marco, era attivo in paese e fino all’anno scorso, prima che lo studio e qualche lavoretto lo assorbissero così, seguiva la preparazione dei più piccoli collaborando con lo staff dell’associazione Pantigliate Calcio 1977.

«Era un ragazzo solare, disponibile, ben voluto da tutti – spiega Walter Cecchin, segretario dell’associazione dilettantistica – l’abbiamo visto crescere. Aveva fatto tutta la trafila: dai pulcini fino agli allievi. Poi seguendo le orme del papà, Ilario, uno dei nostri allenatori fino a dicembre, si era dedicato alla preparazione dei più piccoli. Poi gli impegni lo avevano costretto a uno stop ma appena poteva tornava qui. L’avevo visto a giugno, era venuto a vedere una partita. Non ci sono parole per quanto successo, lo ricorderemo per sempre». Nei confronti del conducente del Tir piombato come una scheggia sulle due vetture ferme per la costatazione amichevole dopo un lieve tamponamento, verrà mossa una nuova accusa: quella di omicidio stradale.