Pieve, funzionario arrestato: "Non possiamo licenziarlo"

Il sindaco scarica il dipendente: "Finché non sarà condannato resta al suo posto, ma labbiamo aperto quattro provvedimenti disciplinari ed è stato demansionato"

Il dirigente comunale Arturo Guadagnolo

Il dirigente comunale Arturo Guadagnolo

Pieve Emanuele, 7 settembre 2019 - «Non possiamo licenziarlo. Abbiamo anche aperto quattro provvedimenti disciplinari ma fino a quando non sarà condannato purtroppo resterà un pubblico dipendente». Non usa mezzi termini il sindaco di Pieve Emanuele Paolo Festa (Pd) per condannare l’operato del suo ex dirigente dell’ufficio tecnico, Arturo Guadagnolo, già demansionato e trasferito al settore ecologia poco prima del suo primo arresto nel 2018 per appalti truccati a Vidigulfo, nel Pavese. Il processo è in corso, ma ora tiene banco il nuovo scandalo. «Abbiamo tolto Guadagnolo dall’ufficio tecnico ancor prima della notizie del primo arresto perché era venuto a mancare il rapporto di fiducia - spiega Festa - Le normative attuali non permettono ad un sindaco di licenziare un dipendente, anche i nostri legali ci hanno detto che dobbiamo attendere la condanna altrimenti potremmo rischiare di pagare un risarcimento danni». Ma oltre al funzionario pievese, arrestato giovedì dalla Finanza, risultano indagati anche l’ex sindaco di Basiglio, Eugenio Patrone e l’ex assessore Valerio Marazzi. Basiglio è la città dove Guadagnolo è stato consulente.

Dure le reazioni politiche. «Mi auguro che la magistratura chiarisca bene una vicenda dai contorni preoccupanti - dice Stefania Mammì, deputata del Movimento 5 Stelle e cittadina pievese -. Lo scandalo è doppio visto che sembrerebbero coinvolti dipendenti pubblici corrotti ma soprattutto, sia pur indirettamente, il gruppo Humanitas, eccellenza del panorama sanitario italiano. In particolare mi preoccupano le presunte richieste del dipendente di Pieve che vanno dall’assunzione di amici e parenti a privilegi sulle liste di attesa in ospedale. Per questo ho deciso di chiedere conto anche del metodo di gestione delle liste d’attesa a tutela di tutti i cittadini. Peraltro, a Pieve Emanuele, da tempo segnaliamo anomalie sul modo in cui venivano aggiudicati i contratti pubblici ed eseguiti i lavori: del resto, basta farsi una passeggiata tra le vie per capire».

«Sono garantista anche verso il mio peggior nemico, ma la responsabilità delle sconsiderate scelte, della non imparzialità e del cattivo andamento del comune di Basiglio che emerge dai fatti è dell’ex sindaco Patrone, dell’ex assessore Marazzi e del vicesindaco del tempo, oggi sindaco, Lidia Reale (non indagato, ndr) - commenta Marco Flavio Cirillo, capogruppo di opposizione di centrodestra -. Questa vicenda dovrebbe avere come conseguenza le dimissioni immediate del sindaco e della giunta proprio perchè in continuità con la precedente amministrazione».