Cusago, un’auto ariete contro il bar: ingresso sfondato e ladri a mani vuote

I malviventi in fuga senza bottino

 Marco Barboni gestore della “Nuova Posteria e Osteria Monzoro” indica i danni subiti

Marco Barboni gestore della “Nuova Posteria e Osteria Monzoro” indica i danni subiti

Cusago (Milano), 3 settembre 2019 - Hanno spostato i vasi della siepe utilizzati come barriera verde all’esterno del locale. Poi hanno posizionato il suv perpendicolarmente alla carreggiata, inserito la retromarcia e via, a tutto gas, contro la saracinesca del bar tabacchi Nuova Osteria Posteria Monzoro. È questa la ricostruzione della spaccata messa a segno, lunedì mattina, all’alba, nel locale di via Marconi. Importanti i danni materiali causati dall’auto, un’Alfa Romeo Stelvio, usata come ariete. Nullo il bottino. I malviventi sono stati messi in fuga, a mani vuote, dai residenti nei caseggiati vicini al locale che, svegliati dal frastuono della saracinesca accartocciata, hanno lanciato l’allarme.

«Non hanno portato via nulla - ha detto Marco Barboni, da sei anni proprietario del locale - dalle telecamere si vede un uomo incappucciato che entra, si avvicina al bancone ma poi fa dietrofront e corre verso l’uscita». Nonostante i tabacchi esposti, tutto è rimasto al proprio posto. «Con il colpo dato alla vetrata - racconta il titolare - sono riusciti a spostare anche la vetrinetta in cui esponiamo piatti e panini, una parte del bancone che non pesa pochi chili. L’hanno spostata di un metro facendo saltare via lo sportello. Una botta micidiale».

Indagini sono ora in corso da parte dei carabinieri che hanno effettuato i rilievi e acquisito i video delle telecamere di sorveglianza. I militari dovranno comparare il colpo di Monzoro con quelli registrati in precedenza a Cusago ma anche nei comuni limitrofi per cercare qualche analogia che possa indirizzare le indagini. Solo una settimana fa, un colpo simile era stato messo a segno in un supermercato di viale Europa. In quel caso, però, il raid aveva fruttato molto di più. Per l'intera giornarta, il locale è rimasto chiuso per permettere le operazioni di sistemazione e sicurezza. «È la prima volta in sei anni che succede un episodio simile - racconta il titolare –. Per crearsi un varco, sembra abbiano utilizzato un calibro. Nonostante la difficoltà della guida in retromarcia e la non linearità dell’entrata rispetto alla strada non hanno minimamente urtato i cornicioni ma preso in preso in pieno la vetrina».