Cesano Boscone, ricostruire la piscina per superare il degrado

Promossa l’idea di recuperare l’area abbandonata. Costerà 6,2 milioni

Il sindaco Simone Negri mostra il progetto della nuova piscina

Il sindaco Simone Negri mostra il progetto della nuova piscina

Cesano Boscone (Milano), 3 dicembre 2018 - Dopo la bagarre in consiglio comunale e le discussioni social, il tema piscina invade le piazze cittadine. L’idea di vedere ultimato e fruibile l’impianto natatorio di via Cascina Nuova piace ai cesanesi che, oltre ad avere un servizio a Km 0, vedrebbero risolvere una situazione di degrado e pericolo che si trascina da anni. «Oggi la struttura non si vede più, è coperta dalla vegetazione. Peccato lasciarla in questo stato. – spiega Anna Tavano – Sono anni che aspettiamo e trovo positivo il fatto che venga realizzata».

L’investimento secondo le stime del Comune è di 6,2 milioni di euro. «Non so quanto costi realizzare una piscina – prosegue Anna Tavano – ma se partiamo dal principio che tutto costa non si realizzerà mai nulla. Se hanno deciso di farlo, avranno fatto valutazioni». «La piscina è un luogo per tutti – spiega Annamaria Grada – e il mercato c’è: se si considerano le scuole e le famiglie del territorio i fruitori non mancano. In inverno come in estate potrebbe essere un luogo capace di dare sollievo e far divertire tutti, grandi e bambini». Gli sbagli del passato e il rudere a poche centinaia di metri dal centro sono pesi non indifferenti da posizionare sui piatti della bilancia e potrebbero condizionare le scelte dei cittadini.

«Chi non vorrebbe avere una piscina in città, ma serve? Ne hanno aperto numerose a pochi passi dal nostro Comune, forse è un’esigenza superata - sostiene Sara Moleri – Mi chiedo perchè non l’abbiano inserita tra i progetti illustrati e votati nell’ambito del bilancio partecipativo. Più partecipazione e più informazione sarebbero stati elementi di maggiore chiarezza e garanzia. Inoltre ho letto della bagarre in consiglio, sulle procedure: se ci sono è giusto che vengano rispettate». «La piscina va realizzata, a Cesano serve: siamo una realtà grande e siamo sempre costretti a recarci negli altri comuni – dicono Valerio Fornasari e Mariarosa Bernabè – Certo, bisogna prestare attenzione al progetto, all’operatore e al direttore lavori, non bisogna spendere i soldi e cadere nello stesso errore dell’altra volta. Ci vuole un appalto chiavi in mano e la politica deve fare il suo dovere: tutelarci». In questo senso la prima garanzia arriva dai pareri degli esperti di settore che la giunta ha richiesto prima di decidere di realizzare l’opera.

«Dal momento in cui abbiamo chiuso la transazione con Mps per il decreto ingiuntivo, ci siamo messi a ragionare su come rilanciare l’operazione - dice il sindaco Simone Negri - Lo studio di quella prima esperienza ci ha fornito diversi elementi su come muoverci. Le differenze tra oggi e ieri sono molteplici, dall’azzeramento del rischio di costruzione per il Comune (se si dovesse verificare un fallimento durante la costruzione, nessuno potrebbe accampare pretese nei confronti dell’ente ) a un più stretto controllo dell’ufficio tecnico sull’opera; dal prestigio dei promotori, affermati gruppi operanti nel settore piscine anche a livello internazionale, ad un piano economico finanziario che ha passato il setaccio di una società di revisione terza ed autonoma. Dobbiamo far capire ai cesanesi che è proprio un’altra storia».