Cesano Boscone, una nuova cordata per la piscina

La struttura inaugurata nel 2009 e chiusa poche settimane dopo

Il sindaco Simone Negri con la polizia locale durante il sopralluogo nel cantiere

Il sindaco Simone Negri con la polizia locale durante il sopralluogo nel cantiere

Cesano Boscone (Milano), 22 novembre 2018 - Il grande cruccio dei cesanesi è la piscina comunale. Precisamente, il suo fallimento, che ha trascinato il Comune nel pagamento di oltre un milione e mezzo di euro e gettato nello sconforto gli abitanti che hanno potuto farsi giusto una nuotata in quell’impianto di via Cascina Nuova. Sì, perché ha dovuto chiudere i battenti a poche settimane dall’inaugurazione in pompa magna nel 2009, pur essendo incompleto.

Un progetto sontuoso, iniziato nel 2003 con l’avvio del project financing, una tecnica di finanziamento per la realizzazione delle opere pubbliche. Come funziona? Un gruppo di imprenditori costituiscono appositamente una società, la project company, per realizzare un’opera pubblica. La compagnia è la Cesano sport management che inizia i lavori e consente all’allora sindaco Vincenzo D’Avanzo di inaugurare una parte della struttura. Poi, le spese aumentano, i lavori sono incompiuti e la cordata fallisce. Il risultato è che la banca manda un decreto ingiuntivo di 3.8 milioni di euro per la fidejussione di cui il Comune si era fatto garante ma una transazione abbassa la cifra a 1.6 milioni di euro.

Una gestione scellerata del progetto che ha avuto come esito una struttura fatiscente, presa di mira dai vandali e una spesa pesante per le casse comunali. Viene da sé il cauto ottimismo dell’Amministrazione quando annuncia che c’è una cordata pronta a investire nel progetto di rifacimento. Sì, perché la luce in fondo al tunnel si chiama Rti, Raggruppamento Temporaneo di Imprese, costituito da Gruppo bancario Iccrea, dal Consorzio Ercole, che costruisce impianti sportivi, e da A&T Europe spa, della quale fa parte anche la società Piscine Castiglione, attiva dal 1961, che ha realizzato impianti per giochi olimpici e mondiali. Imprenditori pronti a investire oltre 6 milioni di euro per far rinascere l’impianto natatorio. Un altro project financing? Niente da fare: il Comune è già rimasto scottato. Si parla di leasing in costruendo. Di che si tratta? «Il Comune paga delle rate ventennali a partire dal momento in cui l’opera è interamente costruita e collaudata. Parallelamente, il gestore versa un canone di affitto rispetto ai cui pagamenti l’amministrazione si tutela attraverso una fidejussione», spiegano dal Comune.

Il progetto presentato dalla cordata è già stato esaminato da un avvocato specializzato e da una società di revisione, «e solo a seguito del parere favorevole di questi abbiamo definito percorribile questa strada - precisa il sindaco del Pd Simone Negri -. Non vogliamo far correre nessun rischio al Comune. Non ci si aspetti fuochi d’artificio sotto elezioni, ma solo degli avanzamenti lungo un iter da monitorare con attenzione. Le premesse sono ottime, per l’affidabilità della formula e per la programmazione della gestione». Inizia così il percorso burocratico tra verifiche e pratiche. Se tutto va bene, il cantiere potrebbe partire già in primavera e la piscina aprire entro due anni dall’inizio dei lavori. L’attenzione è massima e il sindaco lo sa bene: «Non possiamo permetterci di sbagliare».