Cesano Boscone, sos medici di base al quartiereTessera

L’ultimo camice bianco lascia il presidio e non ci sono sostituti

L’assessore regionale Giulio Gallera  con il sindaco Simone Negri

L’assessore regionale Giulio Gallera con il sindaco Simone Negri

Cesano Boscone (Milano), 31 agosto 2019 - E' emergenza medici di base al Tessera, il popoloso quartiere Aler che tra i suoi residenti conta un elevato numero di anziani e grandi anziani, ovvero coloro che hanno già compiuto i 75 anni. Il problema è scoppiato nelle scorse ore quando è stato reso ufficiale il fatto che anche l’ultimo medico in attività lunedì cesserà il servizio per «questioni personali» lasciando il quartiere senza presidio. Uno stop improvviso che rende ancor più critica una situazione che si trascina da tempo.

Così il sindaco Simone Negri ha affrontato il problema avviando un dialogo con i tecnici di Ats. Sebbene – come ha precisato Negri dopo l’incontro – non si riuscirà ad avere un nuovo medico in quartiere nel breve-medio periodo, «con il sistema di regole che ci sono e data la penuria di dottori, mancano anche all’Ats gli strumenti per supplire a questa mancanza», si è stabilita una prima soluzione tampone: ai medici di base già in servizio verrà chiesta la disponibilità a presidiare l’ambulatorio di quartiere mentre, per quanto riguarda le situazioni più gravi o i pazienti cronici in cura, se ne farà direttamente carico Ats.

Ma «il Tessera non può restare senza presidio», ha spiegato il sindaco che, già negli anni scorsi, aveva riconvertito alcuni spazi del centro civico di via Turati in ambulatori medici per garantire al quartiere periferico un presidio facilmente raggiungibile anche dai pazienti con una ridotta capacità motoria. Nel corso dell’incontro, inoltre, è emersa la necessità che ogni ente faccia la propria parte per risolvere questa emergenza che, solo tenendo in considerazione quest’ultimo caso, si può spiegare con i numeri: 170 anziani sopra i 75 anni e altri 230 pazienti resteranno senza medico, senza punto di riferimento.

La mancanza di medici di base, però, non è un problema esclusivamente legato al quartiere Tessera: nell’intero ambito i medici di base scarseggiano e quelli che ci sono hanno raggiunto il numero massimo di persone che possono prendere in carico. L'ultimo bando per la ricerca di sei medici è andato deserto. «Stiamo mettendo in campo tutte le misure possibili per garantire i presidi sanitari, ma se i medici non prendono in considerazione una zona non possiamo farci nulla – ha detto l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera – Per questo a mio parere andrebbe riformata la legge e applicato ai medici il principio che vale per i magistrati: per i primi cinque anni obbligo di lavorare nel territorio che viene loro affidato». Poi aggiunge: «Faremo di tutto per garantire i servizi, specialmente nei quartieri più fragili».