Certosa: "Noi, prigionieri della via Emilia"

San Donato, gli abitanti di Certosa contestano i lavori tanto attesi

In piazza Tevere saranno sostituiti i quattro alberi abbattuti

In piazza Tevere saranno sostituiti i quattro alberi abbattuti

San Donato Milanese (Milano), 16 marzo 2018 - «L’incrocio sulla via Emilia è pericoloso: le auto non rispettano il semaforo e chi attraversa a piedi rischia la vita. Uscire dal quartiere è diventato un incubo». È questo il problema numero uno lamentato dagli abitanti di Certosa, un quartiere da sempre sotto la lente di ingrandimento. La situazione però è esplosa negli ultimi mesi con l’aperura dei cantieri per la riqualificazione straordinaria di Certosa, lavori attesi da anni ma che hanno fatto saltare l’equilibrio precario del quartiere.

«L’unica opera davvero indispensabile era la messa in sicurezza dell’attraversamento pedonale della via Emilia, un tratto per noi molto pericoloso – spiega Piervito Leopardi – Bisognava rifare la rotatoria, se avessero risparmiato i soldi per interventi inutili avrebbero messo al sicuro gli abitanti di Certosa». Le auto passano col rosso, rischiando di travolgere i pedoni. E proprio in quel punto, una donna era stata uccisa da un autobus in manovra. Nel primo progetto approvato dal Comune era previsto il rifacimento della grande rotatoria all’ingresso del quartiere, ma la mancata entrata degli oneri di urbanizzazione dell’albergo ha costretto la giunta a rivedere i piani e stralciare l’intervento, rimandandolo di qualche anno.

«Hanno fatto un grande parco inutile verso via Parri, soldi spesi male perché è lontano dalle case e nessuno lo userà mai – continua Liliana Abbate – Soldi sprecati: sarebbe stato meglio usare quei fondi per migliorare via Di Vittorio, che è abbandonata, o per la messa in sicurezza del nostro rondò». A inasprire il clima nel quartiere è stato l’abbattimento di sei alberi dal giardino di piazza Tevere. Il Comune ha fatto leva su una relazione dell’agronomo che indicava il pessimo stato di salute delle piante, anche se l’unico albero ritenuto molto pericoloso dall’esperto era il pino marittimo che invece è rimasto in piedi.

«Erano così belle quelle piante – ricorda Elena Pantleychuk – portavano ossigeno al quartiere e facevano bene alla vista. È davvero un peccato che siano state tagliate». Nel giardino verrà realizzato un parco giochi al posto della piazzetta che è stata ricettacolo di balordi e ubriachi per molti anni. «Spero che l’area giochi verrà recintata per evitare che gli ubriachi tornino – continua Elena Pantleychuk – altrimenti nessuna mamma porterà mai i propri figli su quei giochi e il problema della sicurezza non migliorerà».

Ma non solo.  «È assurdo fare un parco giochi a ridosso della via Emilia: troppo smog. I cantieri sono aperti da troppi mesi – sottolinea Fabio Russo – In via Piave hanno rifatto i marciapiedi due volte perché si erano accorti che quelli nuovi erano troppo stretti per fare passare le carrozzine».