Il Ct della Nazionale di Calcio italiana Roberto Mancini  con Gianluca Vialli (S) il 31 maggio 2021. ANSA/ANGELO CARCONI

Gianluca Vialli e Roberto Mancini

Un legame indissolubile quello che ha unito i "gemelli del gol" Gianluca Vialli (morto oggi a 58 anni) e Roberto Mancini, dentro e fuori il campo da calcio. Un legame nato oltre 30 anni fa, nella Samp del presidente Paolo Mantovani, che per la prima volta conquistò lo scudetto. Un'amicizia che va ben oltre il pallone. Tanto da essere celebrata nel recente docufilm "La bella stagione" di Marco Ponti e immortalata nell'abbraccio con cui il ct della Nazionale e il capodelegazione azzurro hanno condiviso di fronte agli schermi di tutto il mondo la vittoria agli Europei 2020. Un abbraccio che sigilla un'amicizia. Di più: un legame di (quasi) fratellanza.  I gemelli del gol: 312 reti con la Samp Vialli e Mancini, entrambi classe '64, restano simboli indiscussi di un’avventura epica, la mitica cavalcata della Samp in campionato nel 1991, quando il club vinse contro vere e proprie corazzate: il Napoli di Maradona, il Milan degli olandesi (Van Basten, Gullit e Rijkaard), l’Inter di Matthäus (Pallone d’Oro nel 1990), Brehme e Klinsmann, freschi campioni del mondo a Italia ‘90, la Juve di Baggio e Schillaci. Mancini "attaccante libero" e Vialli "bomber, attaccante", entrambi protagonisti di un'epopea che non si è più ripetuta per la Sampdoria: sono i giocatori che più hanno segnato nella storia del club, 312 gol insieme. L'ultima lezione di stile Ma c'è una nota che più di altre ha unito i gemelli del gol, ed è quella signorilità d'altri tempi, l'eleganza sobria che non conosce ostentazione, come quando - all'indomani della vittoria degli Azzurri agli Europei - Mancini si mise in coda dal salumiere come un cliente qualunque. L'ultima lezione di stile fuori dal campo l'ha data Vialli affrontando con coraggio la lunga e difficile malattia che l'ha stroncato, senza ostentare il suo dolore, ma senza nasconderlo, combattendo con dignità e coraggio la battaglia con quello che aveva definito un suo "compagno di viaggio". Un compagno sgradito che ha interrotto il viaggio del capitano lasciando il calcio più povero e Mancini più solo.

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Un legame indissolubile quello che ha unito&nbsp;i&nbsp;"gemelli del gol" <a href="https://www.ilgiorno.it/sport/morto-gianluca-vialli-1.8404208" target="_blank">Gianluca Vialli (morto oggi a 58 anni)</a>&nbsp;e Roberto Mancini, dentro e fuori il campo da calcio. Un legame&nbsp;nato oltre 30 anni fa, nella Samp del presidente Paolo Mantovani,&nbsp;che per la prima volta conquistò lo scudetto. Un'amicizia che va ben oltre il pallone. Tanto da essere celebrata&nbsp;nel recente docufilm "La bella stagione" di Marco Ponti e immortalata&nbsp;nell'abbraccio con cui&nbsp;il ct della Nazionale e il capodelegazione azzurro hanno condiviso di fronte agli schermi di tutto il mondo&nbsp;la vittoria&nbsp;agli Europei 2020.&nbsp;Un abbraccio che sigilla un'amicizia. Di più: un legame di (quasi) fratellanza.&nbsp; 
<h2 class="title-paragraph">I gemelli del gol: 312 reti con la Samp</h2> 
Vialli e Mancini,&nbsp;entrambi classe '64, restano simboli indiscussi di un’avventura epica, la mitica&nbsp;cavalcata della Samp in campionato&nbsp;nel 1991, quando il club vinse contro vere e proprie corazzate: il Napoli di Maradona, il Milan degli olandesi (Van Basten, Gullit e Rijkaard), l’Inter di Matthäus (Pallone d’Oro nel 1990), Brehme e Klinsmann, freschi campioni del mondo a Italia ‘90, la Juve&nbsp;di Baggio e Schillaci.&nbsp;Mancini "attaccante libero"&nbsp;e Vialli "bomber, attaccante", entrambi&nbsp;protagonisti di un'epopea che non si è più ripetuta per la Sampdoria: sono&nbsp;i giocatori che più hanno segnato nella storia del club, 312 gol insieme. 
<h2 class="title-paragraph">L'ultima lezione&nbsp;di stile</h2> 
Ma c'è una nota che più di altre ha unito&nbsp;i gemelli del gol, ed è quella signorilità d'altri tempi, l'eleganza sobria che non conosce ostentazione, come quando - all'indomani della vittoria degli Azzurri agli Europei -&nbsp;<a href="https://www.ilrestodelcarlino.it/ancona/cronaca/in-fila-dal-salumiere-come-uno-qualunque-eh-pero-mancio-questi-inglesi-il-fairplay-1.6591799" target="_blank">Mancini si mise in coda dal salumiere</a>&nbsp;come un cliente qualunque. L'ultima lezione di stile fuori dal campo l'ha data Vialli&nbsp;affrontando con coraggio la <a href="https://www.quotidiano.net/sport/calcio/gianluca-vialli-tumore-1.8385556" target="_blank">lunga e difficile malattia</a>&nbsp;che l'ha stroncato, senza&nbsp;ostentare il suo dolore, ma senza nasconderlo, combattendo con dignità e coraggio la battaglia con quello che aveva&nbsp;definito un suo "compagno di viaggio". Un compagno sgradito che ha interrotto il viaggio del capitano lasciando il calcio più povero e Mancini più solo.&nbsp;

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