Atletica, Filippo Tortu è affamato: "Voglio tornare sotto i 10 secondi"

Il velocista brianzolo prepara la stagione che culminerà coi Mondiali di Doha. Il 24 maggio prima uscita ufficiale a Rieti

Filippo Tortu

Filippo Tortu

Carate Brianza (Monza Brianza), 17 aprile 2019 - La data da segnare sul calendario è il 24 maggio. È ufficiale: sarà la pista di Rieti a ospitare la prima uscita di Filippo Tortu sui 100 metri nella stagione che culminerà nei Mondiali di Doha (27 settembre-6 ottobre). In un evento interamente dedicato allo sprint, con gare di 100, 200 e 400 metri, il primatista italiano delle Fiamme Gialle si presenterà per la prima volta nel 2019 sulla distanza che l'ha visto infrangere il muro dei 10 secondi lo scorso 22 giugno nell'indimenticabile notte di Madrid (9.99) e battere lo storico primato di Pietro Mennea.

Il velocista brianzolo è appena rientrato dallo stage di dodici giorni a Tenerife (Spagna), e da lunedì prossimo parteciperà al raduno degli staffettisti azzurri allo stadio Paolo Rosi dell'Acquacetosa, a Roma, per limare gli ultimi dettagli prima della partenza con la 4x100 direzione World Relays di Yokohama: la rassegna mondiale delle staffette è in programma l'11 e 12 maggio e qualifica direttamente per i Mondiali di Doha. Al rientro dal Giappone, il 20enne seguito dal papà-coach Salvino si concentrerà soltanto sull'esordio di Rieti, pista tradizionalmente veloce, scelta per il secondo anno consecutivo come location di apertura della stagione all'aperto.

"Sono molto carico, non vedo l'ora di correre. Farò batterie e finale in un bel meeting dedicato allo sprint. Sarà una gara veloce, su un'ottima pista che conosco bene e che considero la migliore in Italia. Quando penso agli obiettivi, ormai rispondo sempre allo stesso modo - dice Tortu al sito Fidal - voglio abbassare il primato personale. In questo caso, però, significa tornare sotto i dieci secondi ed è sempre difficile farlo ad inizio stagione. L'importante è cominciare nel migliore dei modi e prendere le misure per questo 2019 lungo e complicato". Sull'utilità dell'esperienza di Tenerife, Tortu dice: "Molto. È senza dubbio da ripetere: allenamenti senza stress con un clima fantastico, circa 25 gradi, poco vento che non faceva avvertire il caldo. Ci siamo allenati spesso con i britannici Ujah e Prescod, è nata una bella amicizia ed è stato stimolante lavorare insieme ad altri sprinter che corrono sotto i 10 secondi. C'è stato confronto soprattutto sull'uscita dai blocchi e sui 150. Doppia seduta mattina-pomeriggio: al mattino sempre in pista, nel pomeriggio al campo oppure fisioterapia e palestra".