Djokovic, dopo l'Australian Open è a rischio anche il Roland Garros

Il ministro dello sport francese non lascia spiragli per possibili deroghe: "Non ci saranno esenzioni per i non vaccinati"

Momento difficile per Novak Djokovic

Momento difficile per Novak Djokovic

“Del doman non v’è certezza”. Con queste parole Lorenzo il Magnifico, nella canzona di Bacco, esaltava il concetto di “carpe diem” (vivere la vita al massimo in ogni momento). Ma queste assumono tutt’altro significato se accostate al momento che sta vivendo Novak Djokovic.

Il numero uno del mondo ha dovuto fare ritorno in Serbia ben prima di quanto avesse programmato portandosi in valigia una bruciante sconfitta. Questa volta però Nole non ha perso sul cemento di Melbourne (cosa che a dire il vero raramente gli è capitata), ma nell’aula di un tribunale. Una brutta pagina nella scintillante carriera di quello che, non va dimenticato, è con ogni probabilità uno dei migliori interpreti che il nobil gioco del tennis abbia visto nella sua storia. Il campione di Belgrado ha dimostrato svariate volte di sapersi rialzare anche dopo colpi che avrebbero abbattuto chiunque altro. Il riferimento è chiaro e immediato: Djokovic poco più di 4 mesi fa perdeva la finale degli Us Open per mano di Daniil Medvedev, vedendo sfumare sul più bello l’obiettivo Grande Slam (ovvero vincere nella stessa stagione i quattro major: Australian Open, Roland Garros, Wimbledon e Us Open). Eppure Novak, neanche un mese dopo Flushing Meadows, è riuscito a rimettersi subito in carreggiata vincendo il torneo Master1000 di Parigi Bercy.

Oggi però il serbo si trova ad affrontare una sfida inedita, esterna al campo di gioco. Allo stato attuale delle cose, fermo restante la volontà di non vaccinarsi, sarà per lui sempre più complesso tornare a giocare a tennis. Perché la sua personale odissea australiana ha fatto troppo rumore per non interessare tutti gli altri grandi tornei del circuito. E proprio per questa ragione, seguendo l’antico monito “prevenire è meglio che curare”, sono arrivate le parole del ministro dello sport francese, Roxana Maracineanu, dopo che ieri è stato definitivamente approvato il progetto di legge che instaura il pass vaccinale in Francia. La certificazione sarà applicabile agli atleti professionisti stranieri, un punto che impedirebbe a Djokovic di prendere parte al Roland Garros.

"Il pass vaccinale è stato adottato. Non appena la legge sarà promulgata, diventerà obbligatorio per l'ingresso negli edifici pubblici già soggetti al pass sanitario, per tutti gli spettatori, praticanti, professionisti francesi o stranieri" ha sottolineato Maracineanu: “per quanto riguarda il Roland Garros, è a maggio. La situazione potrebbe cambiare da qui a quattro mesi e speriamo che sia più favorevole. Quindi vedremo, ma chiaramente non ci sono esenzioni".

Da “del doman non v’è certezza” a “del calendario non v’è certezza” il gioco è presto fatto: ora Djokovic e il suo team navigano a vista, senza alcuna possibilità di programmare gli impegni e i tornei per la stagione.