Superlega Milan e Inter, le proteste dei tifosi lasciano il segno: "Fuori dal progetto"

I club milanesi seguono le società inglesi. E pure il presidente della Juve, Andrea Agnelli, si è arreso: "Non si può andare avanti così"

Tifosi di Milan e Inter

Tifosi di Milan e Inter

"La situazione attuale nel calcio europeo necessita di un cambiamento. Una nuova competizione serve perchè il sistema non funziona, la nostra proposta è pienamente conforme alle leggi. Ma alla luce delle circostanze attuali valuteremo i passi opportuni per rimodellare il progetto". Lo afferma, in sintesi, la Superlega nella bozza di una nota ufficiale circolata in notta. Nelle ore precedenti già alcuni club inglesi si erano sfilati dal progetto.

Anche l'Inter ha diffuso una nota in cui si dice che allo stato delle cose "Non ritiene più interessante il progetto" mentre anche il Milan sarebbe pronto a lasciare la Superlega europea. Lo scrive The Athletic, spiegando che dopo i club inglesi (manca ancora il Chelsea) anche il club rossonero sarebbe pronto a lasciare la neonata competizione calcistica.  Nessuna reazione ufficiale ancora della Juve, il cui presidente Andrea Agnelli è fra i principali artefici del progetto Superlega.  Alla luce delle ultime evoluzioni, il progetto della Superlega non e' piu' ritenuto d'interesse per l'Inter allo stato attuale, ha riferito la fonte vicino al club dopo che i sei club della Premier League inglese coinvolti hanno abbandonato.

Fra i club fondatori ci sono Milan, Arsenal, Atletico Madrid, Chelsea, Barcelona, Inter, Juventus, Liverpool, Manchester City, Manchester United, Real Madrid e Tottenham Hotspur hanno tutti aderito in qualità di Club Fondatori. E' previsto che altri tre club aderiranno come prima della stagione inaugurale, che avrebbe dovuto iniziare non appena possibile.

Un progetto mosso da enormi interessi economici e nel tentativo di ripianare i maxidebiti dei più blasonati club europei.

Scuse e contraccolpi

Le scuse del Liverpool
Le scuse del Liverpool

Nella mattinata di oggi, mercoledì 21 aprile, la vicenda ha continuato a tenere banco, anche per le mosse dei club coinvolti. Il Liverpool si è scusato con i suoi tifosi. "Voglio scusarmi con tutti i fan per il disagio che ho causato nelle ultime 48 ore - ha detto il proprietario Joh W Henry - Va detto che il progetto presentato non sarebbe mai durato senza il supporto dei tifosi. Nessuno la pensava diversamente in Inghilterra. In queste 48 ore si è visto chiaramente che non avrebbe resistito". Il Chelsea ha annunciato di aver avviato le pratiche per "abbandonare la compagnia". Ricadute economiche, invece, sul fronte bianconero. In apertura di seduta a piazza Affari il titolo della Juventus ha perso l'11,12% a 0,77 euro, in attesa di decisioni da parte della società torinese, fin dall'inizio fra le prime sostenitrici del progetto.

Andrea Agnelli si arrende

Il presidente della Juve, Andrea Agnelli, tra i promotori della Super League, ha spiegato alla Reuters che il progetto non potrà progredire dopo il ritiro di sei club inglesi. Rispondendo alla precisa domanda se il piano rimanga in piedi dopo le uscite, ha detto: "A essere sincero e onesto, no... evidentemente, non è il caso". Un passo indietro arrivato dopo le polemiche degli ultimi giorni e le proteste dei tifosi. Anche gli stessi ultras della Juve si sono schierati contro la nuova competizione europea: "La nostra storia non va infangata, barattata e commercializzata", si legge su uno striscione dei Viking, gruppo di tifosi bianconero, comparso sui cancelli dell'Allianz Stadium di Torino nella notte. "Noi siamo la Juventus Fc. No alla Superlega...Vergognati!", si legge ancora sullo striscione, che in queste ore sta facendo il giro dei social e che sembra riferito proprio al presidente Agnelli.

Inter e Milan si sfilano

Dopo l'Atletico Madrid, anche Inter e Milan hanno comunicato la decisione di abbandonare il progetto della Superlega. "Fc Internazionale Milano conferma che il Club non fa più parte del progetto Superlega. Siamo sempre impegnati a dare ai tifosi la migliore esperienza calcistica, l'innovazione e l'inclusione sono parte del nostro Dna fin dalla nostra fondazione. Il nostro impegno con tutte le parti interessate per migliorare l'industria del calcio non cambierà mai. L'Inter crede che il calcio, come ogni settore di attività, debba avere interesse a migliorare costantemente le sue competizioni, per continuare a emozionare i tifosi di tutte le età in tutto il mondo, in un quadro di sostenibilità finanziaria. Con questa visione continueremo a lavorare insieme alle istituzioni e a tutte le parti interessate per il futuro dello sport che tutti amiamo". Sulla stessa linea anche il comunicato del Milan: "Abbiamo accettato l'invito a partecipare al progetto di Super League con la genuina intenzione di creare la migliore possibile competizione europea per i fan di tutto il mondo, per tutelare gli interessi del Club e della nostra tifoseria. Il cambiamento non è facile, ma l'evoluzione è necessaria per progredire, e anche la struttura del calcio europeo si è evoluta e modificata negli anni. Ma la voce e le preoccupazioni dei tifosi in tutto il mondo rispetto al progetto di Super League sono state forti e chiare e il nostro Club deve rimanere sensibile e attento all'opinione di chi ama questo meraviglioso sport. Continueremo comunque a impegnarci attivamente per definire un modello sostenibile per il mondo del calcio".