Olimpiadi, a Tokyo anche 29 atleti 'apolidi': è la squadra dei rifugiati Cio

Gareggeranno in 12 discipline sotto l'egida del Comitato olimpico internazionale. L'Onu: "Potente messaggio di solidarietà e speranza"

Thomas Bach, presidente del Cio

Thomas Bach, presidente del Cio

Tokyo (Giappone) - Ventinove atleti che alle Olimpiadi di Tokyo gareggeranno in 12 discipline. È la squadra dei rifugiati, alla sua seconda partecipazione olimpica dopo Rio 2016. L'annuncio è stato dato dal Cio, alla presenza del presidente, Thomas Bach.

Tra i 29 atleti anche Luna Solomon, 27enne eritrea rifugiata in Svizzera che con altri due atleti si era preparata alla qualificazioni sotto la guida dell'olimpionico azzurro della carabina, Niccolò Campriani, fino alla conquista di un pass. La squadra sfilerà alla cerimonia di apertura dei Giochi sotto la bandiera del comitato olimpico internazionale dopo la Grecia, che come da tradizione apre la serie di nazioni partecipanti.

La squadra di 29 rifugiati (25 più 4 del programma di solidarietà della federazione mondiale di judo) è stata selezionata da 56 atleti, scelti all'interno del programma mondiale della Fondazione Cio dedicato ai rifugiati, che hanno seguito un programma di allenamento supportato dal comitato olimpico e hanno preso parte alle qualificazioni, fino alla conquista del pass per Tokyo. "È un un potente messaggio al mondo di solidarietà e speranza", il commento dell'Unhcr, agenzia Onu per i rifugiati.