Guerra in Ucraina, tutto lo sport si schiera per la pace: annullati gli eventi in Russia

La finale di Champions si sposta a Parigi e cancellato il GP di Sochi. Durante la partita, Malinovskyi dell'Atalanta mostra una maglietta 'No war in Ukraine'

Ruslan Malinovskyi con la maglietta anti-guerra

Ruslan Malinovskyi con la maglietta anti-guerra

25 febbraio 2022 - Lo sport non resta a guardare e si schiera in maniera unanime dalla parte della pace e dell’Ucraina attaccata dalla Russia. E reagisce. Con gli sportivi, i campioni, in campo, e con le istituzioni. Che hanno assunto immediatamente e senza divisioni drastiche decisioni. I vertici Uefa tolgono la sede della finale di Champions a San Pietroburgo spostandola a Parigi. La Formula 1 cancella il gran premio russo di Sochi. Nel rally le federazioni di Finlandia e Svezia annunciano il boicottaggio dei campionati mondiali di hockey sul ghiaccio in campo grande. L’Eurolega di Pallacanestro congela le partite e valuta l’esclusione delle squadre russe. E, a cascata, tutte le federazioni internazionali dei vari sport, a partire da quella dello Sci, si preparano ad annullare gli eventi in Russia.

Lo sport dice no alla guerra, seguendo l’esempio dato giovedì sera da Ruslan Malinovskyi, eroe dell’Atalanta nella vittoria di Atene, con due gol, e ambasciatore di pace, con quel suo messaggio a tutta l’Ucraina. E a tutto il mondo, Russia compresa. Nel giorno del dramma di una nazione invasa militarmente, Malinovskyi, peraltro cresciuto calcisticamente proprio a Donetsk, capoluogo del Donbass, ha sfoggiato una maglietta per invocare la pace, con la scritta ‘No war in Ukraine’. Un messaggio condiviso da ogni sportivo e anche dalle principali federazioni degli sport professionistici. Non solo, anche i club si uniscono al boicottaggio contro Mosca e i tedeschi dello Schalke04 annunciano di aver tolto dalla maglia il marchio dello sponsor russo Gazprom.