Corsa Champions, per il Milan sfida decisiva al Franchi. E Gattuso ritrova Montella

Dopo l’esonero di un anno e mezzo fa, il tecnico viola può fare un doloroso sgambetto

Gattuso

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Milano, 9 maggio 2019 - Il nastro si riavvolge fino al 27 novembre 2017, giorno in cui il Milan annunciò l’esonero di Montella e la promozione, dalla squadra Primavera, di Gattuso. 527 giorni dopo, i due si incrociano nuovamente, sebbene in contesti diversi. Perché uno, Montella, si è da poco seduto sulla panchina di una Fiorentina che non ha più nulla da dire e l’altro, Gattuso, sta sparando le ultime cartucce per cercare di riportare il Milan in Champions dopo sei anni. Il Diavolo che fa i conti con i fantasmi del passato nel momento più buio dell’anno. Dopo il Bologna di Mihajlovic, pratica archiviata a San Siro (2-1), la Fiorentina di Montella. Due ex dal dente avvelenato, per un Milan che è dalla stagione 2012-2013 che non ottiene un piazzamento migliore del sesto posto (oggi è quinto). Allora arrivò terzo, alle spalle di Napoli e Juve; in panchina c’era Allegri. Montella (un pareggio, tre sconfitte e l’eliminazione dalla Coppa Italia da parte dell’Atalanta nel suo pessimo ruolino di marcia alla guida della Fiorentina) è stato finora l’unico che ha portato un trofeo in via Aldo Rossi negli ultimi anni, con quella Supercoppa italiana conquistata ai danni della Juve nel 2016.

Ora però, tenterà lo sgambetto sabato al Franchi in quella che potrebbe essere la gara decisiva per la corsa Champions rossonera, dato che l’Atalanta dovrà affrontare la Juve al pari della Roma. Uno scherzo del destino, per Gattuso; quello di dover sopperire ad una situazione di crisi e, nel contempo, fronteggiare chi l’ha preceduto in panchina: «Gli auguro il meglio - aveva detto qualche tempo fa riferendosi a Montella - ma non posso stare ogni giorno a rispondere a tutti agli attacchi». Quelli dell’attuale tecnico viola erano stati precisi, in risposta ad alcune sollecitazioni del collega in conferenza stampa: «Gattuso hai sbagliato, sulla preparazione atletica ti sfido al confronto». Duello che ora si proietta sul terreno di gioco. Lasciando al campo l’ultima parola; anche se non sempre vincere aiuta a mantenere il sorriso: «Il Milan? Dovevo lasciare dopo la Supercoppa vinta, non c’era più fiducia in me», aveva ricordato Montella. Che ora potrà prendersi una bella rivincita.