Milan, si alza il sipario su Giampaolo. Debutto fra mille dubbi

Alle 17 la conferenza con il club per dare il via al nuovo corso che parte in salita: niente coppe e mercato al ribasso

Marco Giampaolo (Ansa)

Marco Giampaolo (Ansa)

Milano, 8 luglio 2019 - Il primo giorno genera una certa emozione. Anche a 52 anni, da compiere il 2 agosto e con oltre tre decenni di calcio professionistico alle spalle, l'esordio da tecnico del Milan sarà per Marco Giampaolo un momento particolare. Alle 17.00 il club lo presenterà alla stampa a Casa Milan, accompagnato dalla dirigenza per un nuovo corso che non parte senza difficoltà. Niente coppe, possibilità economiche che non sono quelle dei fasti più grandi, un gruppo che a fine mercato sarà probabilmente composto più da scommesse che da certezze. Lo stesso tecnico è un uomo dalla lunga esperienza, ma che per le prima volta si siederà sulla panchina di una «grande» d'Italia. Ha fatto gavetta, si è conquistato il Milan dopo alti e bassi notevoli.

Ora è nel picco della carriera e viene da quattro stagioni consecutive in A nelle quali ha piano piano guadagnato elogi per come ha gestito il talento giovane e fatto giocare del gradevole calcio alle sue squadre. Il Milan sa cosa vuol dire affrontare una squadra di Giampaolo, dato che nelle ultime due stagioni è capitato di perdere sia a San Siro che a Marassi quando ha trovato i blucerchiati. Più degli scontri diretti hanno probabilmente stupito i progressi che la Samp ha fatto, sebbene sia sempre mancato quell'ultimo step per diventare una contender europea. Anche per questo Giampaolo ha salutato il mondo doriano e si è messo sul mercato, trovando la sponda milanese opposta alla sua nota fede (interista) pronta ad accoglierne passione e capacità. Il professionista ha colto l'occasione, pur sapendo che quel che avrà per le mani non è il Milan degli olandesi.

Qui si deve partire dal basso, dal materiale grezzo che va modellato. Vero è che la Champions è sfuggita solo all'ultima giornata, ma chi sta davanti avrà possibilità di rafforzarsi tramite gli introiti dell'Europa dei ricchi e non deve passare attraverso il braccio di ferro con l'Uefa e una sostenibilità progettuale resa molto complicata da scelte pregresse. Resta da capire quanto queste influiranno sui mutamenti in rosa da oggi fino al termine della sessione estiva di mercato. Se sarà Donnarumma o qualcun altro a difendere la porta, quale destino attenderà dei giocatori indubitabilmente forti come Kessie o Suso, chi si affiancherà ai giovani di belle speranze come Krunic e Bennacer.

Dopo la presentazione odierna, il primo vero passo della stagione sarà l'allenamento dell'indomani. È il giorno in cui si misura l'entusiasmo della piazza con il termometro della presenza ai cancelli e del calore degli ultras, che non dovrebbe mancare nemmeno stavolta. I tifosi hanno due garanzie dal marchio rossonero come Maldini e Boban su cui poter contare in dirigenza, aspetto che dovrebbe aiutare a contenere l'eventuale impazienza dei nostalgici delle notti d'oro.

Non si parte  certo con l'aspettativa di dover vincere il campionato e chissà che oggi non sia meglio così: l'ultima volta che al ritiro estivo il Milan si presentò avendo già messo a punto un mercato faraonico le conseguenze negative si sono presentate in tutta la loro evidenza, tanto da essere tuttora un compagno di viaggio con cui dover fare i conti. Anche per Giampaolo, che da domani potrà lavorare sul 4-3-1-2 da cui mai si è discostato a Genova e dalla voglia matta di dimostrare che la grande piazza è arrivata fin troppo tardi.