Inter, Zhang perde la causa: 250 milioni da restituire

Il tribunale di Hong Kong dà ragione ai creditori per una obbligazione poi non garantita. La replica di Suning: "Massima serenità"

Inizio di settimana da dimenticare per il presidente dell’Inter Steven Zhang. Nel giorno in cui i nerazzurri incassano un altro brutto colpo sul mercato (prima Dybala alla Roma poi Bremer alla Juve), arrivano guai giudiziari per il numero uno di viale della Liberazione. Il tribunale di Hong Kong, infatti, ha stabilito in primo grado che il giovane Zhang dovrà pagare 255 milioni di dollari (250 milioni di euro) ai creditori che lo avevano citato in giudizio nell’estate 2021 perché intenzionati a recuperare una cifra prestata con l’emissione di un’obbligazione successivamente non garantita. Stando al “South China Morning Post“, infatti, il presidente dei nerazzurri aveva garantito il rifinanziamento di 255 milioni firmati nel 2020, in un’operazione conclusa con la China Construction Bank (Asia) Corporation Limited, a favore della Great Matrix Ltd, società da lui interamente controllata. Zhang in giudizio ha respinto ogni addebito, negando l’autenticità delle firme sui documenti che lo impegnavano e di non essere neppure a conoscenza del rifinanziamento. La tesi però non ha convinto il giudice che non ha espresso dubbi (forte di una perizia calligrafica attestante che cinque delle 6 firme fossero autentiche, mentre la sesta era aggiunta in una copia elettronica) sul fatto che il presidente abbia "partecipazione al finanziamento originario del progetto, per il quale aveva dato le sue garanzie personali».

"Zhang ha avanzato una vaga affermazione secondo cui “sembra che alcuni membri del personale coinvolti nel progetto che avevano rapporti con la Banca potrebbero aver falsificato la mia firma per firmare a nome di Great Matrix e me stesso per assistere con il rifinanziamento”", si legge nei passaggi della sentenza pronunciata dal giudice dell’Alta Corte, l’on. Anthony Chan. Che conclude: «Considerato in tale ottica, il tentativo di Zhang di prendere le distanze con il rifinanziamento ha scarso merito". Dunque il verdetto consente ai creditori di rivendicare i 255 milioni di dollari dovuti da Zhang, oltre a interessi e costi. Non solo. China Construction Bank ha pure intentato una causa civile presso il tribunale di Milano chiedendo ai giudici di invalidare una rinuncia del febbraio 2019 alla stipendio per Zhang nel suo ruolo da presidente dell’Inter, che aiuterebbe i creditori nel loro tentativo di recuperare i loro beni. Al di là del fatto che non ci sono conferme su eventuali emolumenti percepiti da Zhang, in Viale della Liberazione le bocche sono cucite, ritenendo giustamente l’Inter estranea alla vicenda (ma è altrettanto logico pensare che eventuali nuovi dissesti finanziari nel patrimonio della famiglia Zhang potrebbero avere ricadute sulla realtà nerazzurra). Da parte di Suning, invece, traspare "grandissima serenità". Ma i problemi non finiscono qui per il gruppo cinese, già penalizzato dalla politica interna di Pechino e dalla crisi post pandemia. Altri creditori si sarebbero nel fatti avanti chiedendo la restituzione di importanti somme di denaro: fra questi la Bank of Shanghai e la Guangdong Huaxing Bank.