RENATE (Monza e Brianza)
“Cortomusismo“ estremo e per adesso, a Renate, va benissimo così. Anzi. Tre partite, di cui due in trasferta a Busto Arsizio e al Breda contro l’Alcione sabato sera, tre vittorie, tre volte 1-0 con tre marcatori diversi e soprattutto zero gol subiti. Tre gol con tre giocatori diversi, Egharevba all’esordio, Di Nolfo alla seconda contro la quotatissima FeralpiSalò e sabato Delcarro.
Assist di Di Nolfo, peraltro: domenica dopo domenica si sta prendendo in mano la squadra. Forse è preso per dirlo, ma rilanciarlo tra i professionisti si sta rivelando una scommessa vinta. Questo per dire che le cose funzionano in attesa delle reti di coloro che sono stati presi (Plescia), confermati (Bocalon) o promossi dalla Primavera (De Leo) per segnarne. Se arriveranno anche le loro chissà questo Renate dove potrà arrivare. Per intanto è in testa al girone A a punteggio pieno e, specie dopo la stagione disastrosa 2023/24 con la salvezza in extremis sostanzialmente strappata grazie alla vittoria col Mantova, già promosso in A dalla sera precedente, nessuno lo avrebbe mai pronosticato. Anche perché durante l’estate abbiamo assistito alla terza rivoluzione in dodici mesi ordinata dal direttore sportivo Oscar Magoni, tornato in Brianza nel luglio del 2023 con il compito di ripartire da zero a partire dall’ingaggio dell’allenatore Massimo Pavanel. Le cose non hanno funzionato e a gennaio via metà squadra e dentro un altro tecnico (Alberto Colombo) e un altro modulo.
Poi la salvezza, arrivata a singhiozzo dopo aver richiamato Pavanel e l’esigenza di cambiare tutto di nuovo richiamando Luciano Foschi che, dopo l’esonero a Lecco, era spesso e volentieri a Meda ad assistere ai match dei nerazzurri. Ora una squadra ancora nuova di zecca con tutte le incognite del caso, al momento risolte con tre vittorie e una solidità difensiva che fa gongolare il tecnico di Albano Laziale. Dopo la seconda vittoria contro la Feralpi, in sala stampa, disse che dei sei punti gli importava il giusto a questo punto della stagione. Mentre dopo il blitz di Sesto San Giovanni ha di fatto ammesso che la squadra non ha giocato bene, specie nel secondo tempo. "C’è il gruppo, c’è la compattezza, dobbiamo crescere tanto a livello di gioco". Tradotto: il Renate che c’è nella sua testa, il Renate ideale, è ancora lontano dall’essere compiuto. Ma con nove punti in saccoccia dopo tre week-end si potrà lavorare serenamente per agguantare la perfezione.Roberto Sanvito
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