Ancora adesso è l’idolo di tanti ragazzi che non l’hanno mai visto giocare, come il 16enne Francesco Camarda, che da quel mito rossonero ha ricevuto la benedizione pubblica pochi mesi fa. Compie oggi 60 anni Marco Van Basten, calciatore e personaggio straordinario (si sposò in stampelle...), entrato per sempre nei cuori rossoneri dopo la meravigliosa parentesi col Diavolo fra il 1987 e il 1995. Tre Palloni d’oro, un Europeo con l’Olanda, sette coppe continentali, sette campionati, altre sette coppe nazionali: l’elegantissimo Cigno di Utrecht ha vinto di tutto, tant’è che nella conferenza stampa del commiato, Adriano Galliani, dopo aver ricordato che il calcio perdeva "il suo Leonardo da Vinci", tirò fuori un foglio per leggere quello ciò che il ragazzone alto un metro e novanta era riuscito a mettere in bacheca. Marco ispirava metafore ai ragazzi della curva: “San Siro senza di te è come un falco senza ali”, lo striscione esposto dalla Sud quando lui ufficializzò il ritiro per colpa di quella caviglia capricciosa. E l’olandese fece la passerella allo stadio per salutare tutti, in camicia rosa e giubbotto di renna.
Con il Milan ha realizzato 124 gol in 85 partite (quelle in cui ha segnato, non le presenze totali), ha preso calcioni dagli “stopper“ più spietati, come Ferri, Koehler e Pasquale Bruno, e resterà nella storia per tanti motivi: fra questi il gol all’Urss, la rovesciata in Milan-Goteborg, fino al rigore col saltello (gesto protetto da copyright). "Quello con il mio Milan resta un ciclo meraviglioso, e non solo per i successi ottenuti - ricorda Van Basten -. Intanto avevamo un presidente come Berlusconi e poi una squadra piena di campioni, non due o tre: in quel gruppo c’era un capitano come Franco Baresi, e poi Gullit e Rijkaard, Maldini e Tassotti, Donadoni e Ancelotti". Oggi Van Basten vive il calcio in maniera più serena e lontano dallo stress che ha percepito anche nella sua breve carrriera da allenatore. "La vita è una sola e dobbiamo viverla bene, perciò oggi mi godo la famiglia e gli amici. Senza pensare al quel 60...".
Tanti gli auguri ricevuti nelle ultime ore dagli amici rossoneri. Paolo Maldini è stato fra i primi, sulla rete olandese Ziggo Sport Tv: "Caro Marco, stai invecchiando amico mio. Sono qui per farti gli auguri per i tuoi 60 anni, un traguardo veramente incredibile. Quanti ricordi ci legano, ci soprattutto la tua presenza al Milan e a Milano come compagno di squadra e amico. Sei stato un giocatore pazzesco, il più forte tecnicamente che abbia mai incontrato. Grazie a Dio siamo riusciti a fare un po’ di storia nel nostro vecchio e grande Milan". E poi Fabio Capello: "Ciao Marco, tanti auguri per i 60 anni. Che bei ricordi! Momenti felici, giocavamo, io guidavo e tu segnavi: era bello, soprattutto alla fine delle partite. Ricordi indimenticabili. Ma soprattutto quei momenti in cui ti vedevo correre felice fino a quando quella maledetta caviglia non ti ha bloccato". Da libro cuore il messaggio di Arrigo Sacchi: “Caro Marco, ti auguro tutto il bene possibile. Sappi che sei stato per me uno dei più grandi giocatori della storia". Giulio Mola
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