Avevano accusato l'azzurro Marcell Jacobs di fare uso di doping, ma gli inglesi il problema lo avevano in casa. Il velocista britannico Chijindu Ujah, infatti, è stato sospeso provvisoriamente dopo essere risultato positivo a una sostanza vietata. Ujah ha fatto parte della staffetta 4x100 che ha vinto l'argento a Tokyo 2020, alle spalle dell'Italia per un solo centesimo. A comunicare la violazione è stata l'Athletics Integrity Unity: sono state trovate quantità anomale di un agente anabolizzante (ostarine e S-23). Come scrive la stampa britannica, un portavoce della federatletica ha detto che non saranno rilasciati commenti con i processi in corso. Ma se fosse confermato l'utilizzo di doping, l'atleta verrebbe squalificato e la Gran Bretagna perderebbe la medaglia argento di Tokyo.
L'International Testing Agency (ITA) ha dichiarato: "La divisione antidoping della Corte arbitrale per lo sport [CAS] esaminerà la questione della scoperta della violazione delle regole antidoping" e sull'eventuale "squalifica della staffetta 4 x 100 maschile britannica". L'ostarine, è considerato agente anabolizzante nell'elenco delle sostanze proibite dell'Agenzia mondiale antidoping: ha "effetti simili al testosterone".
Gli altri
Non solo. Altri tre atleti sono stati sospesi dopo i test effettuati durante le Olimpiadi di Tokyo. Si tratta del corridore marocchino dei 1.500 Sadik Mikhou, del britannico Benik Abramyan e del velocista keniota Mark Otieno Odhiambo. L'Athletics Integrity Unit (AIU) ha segnalato il caso come Adverse Analytical Finding, per indicare una violazione che rientra nell'esenzione terapeutica o che si riferisce a valori anomali misurati in un periodo di tempo. Servirà quindi un supplemento di indagine prima di accertare la violazione: il rischio è la perdita della medaglia d'argento conquistata in Giappone.